Città del Vaticano , 02 July, 2019 / 10:00 AM
Due giorni di incontri, con la novità di una sessione pubblica nell’ultima mezza giornata: è delineato il prossimo incontro del Ratzinger Schuelerkreis, il circolo di ex allievi di Benedetto XVI. Si terrà il 27 e 28 settembre, e il tema sarà il sacerdozio. Durante l’incontro privato, si parlerà di “Sacerdozio nella teologia di Joseph Ratzinger alla luce della situazione attuale”, mentre l’incontro pubblico sarà sulle “Le sfide attuali per l’ordine sacro”.
Gli ex allievi di Benedetto XVI si preparano così ad incontrarsi di nuovo, come fanno ormai ogni anno dal 1977, prima con il loro maestro e poi, da quando Benedetto XVI si è ritirato “sul monte”, tra loro. All’inizio, c’era una Messa finale celebrata da Benedetto XVI. Poi, anche questa presenza si è diradata. Forse ci sarà un incontro con qualcuno di loro. Ma non è certo.
Questa edizione del Ratzinger Schuelerkreis è anche l’edizione in cui comincia il vero e proprio cambio generazionale, con i membri del “Nuovo Schuelerkreis”, il circolo di giovani raccolto intorno al pensiero di Benedetto XVI, a prendere sempre più l’iniziativa.
Il tema lo ha scelto come sempre Benedetto XVI, ed è attualissimo. Perché non si può non guardare alla crisi della Chiesa, a quello che l’arcivescovo Georg Gaenswein ha chiamato l’11 settembre della Chiesa, come una crisi di fede, che ovviamente porta ad una crisi del sacerdozio.
Il tema del sacerdozio era stato affrontato da Joseph Ratzinger in una serie di scritti raccolti poi nel dodicesimo volume della sua opera omnia, “Annunciatori della parola e servitori della vostra gioia”. Con puntualità, venivano definite le ragioni della crisi del sacerdozio: il fatto che venisse considerato una funzione, più che una missione, e il fatto che Gesù fosse stato considerato più dal punto di vista sociologico, cosa che portò poi Benedetto XVI a scrivere i suoi volumi su Gesù di Nazaret, la sua ultima, grande opera teologica.
Si parlerà di questo nella discussione interna dello Schuelerkreis, guidata da padre Vincent Twomey, sacerdote verbita e membro dello Schuelerkresis e dall’abate cistercense Maximilian Heim, che fa parte invece del Circolo del Nuovo Schuelerkreis.
La sessione pubblica inizierà invece con un saluto del Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che ha preso in mano parte dell’organizzazione dello Schuelerkreis.
Quindi, ci sarà una relazione del professor Karl-Heinz Menke su “Il Sacerdozio ministeriale nella Chiesa”. Menke è un teologo molto stimato da Benedetto XVI, che ha tenuto nel 2014 la relazione principale all’incontro dello Schuelerkreis dedicato alla Teologia della Croce.
Quindi, ci saranno tre cosiddetti “statements”. Il tema del primo sarà su “Che cosa è il sacerdozio comune di tutti i fedeli e in che cosa si distingue dal sacerdozio ministeriale?”. Ne parlerà la professoressa Maria Esther Gomez, cilena, esperta del pensiero tomista e membro del nuovo Schuelerkreis.
Quindi, il professor Christoph Ohly discuterà su “Perché la Chiesa ha bisogno dell’Ordine Sacro?” Padre Ohly è uno degli organizzatori di questo incontro e fu anche nominato da Benedetto XVI consultore del Pontificio Consiglio per i Laici, incarico che ha tenuto dal 2008 al 2013. Dal 2010, insegna diritto ecclesiastico a Treviri.
La vincitrice del Premio Ratzinger 2018 Marianne Schlosser discuterà, invece, di “Sacerdozio ministeriale e celibato per il Regno dei Cieli”. Esperta di teologia e spiritualità della Patristica del Basso Medioevo, con una particolare specializzazione sugli Ordini mendicanti, la professoressa Schlosser è stata anche curatrice del secondo volume dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger su “L’idea di Rivelazione e la Teologia della storia di Bonaventura”. Dal 2014 è membro della Commissione Teologica Internazionale e nel 2016 è stata nominata nella Commissione sul Diaconato Femminile. Dal 2018 è anche membro della Commissione Teologica della Conferenza Episcopale Austriaca.
Infine, il Cardinale Ludwig Gerhard Mueller, prefetto emerito della Congregazione della Dottrina della Fede, discuterà sul tema “Quali condizioni devono adempiersi per la consacrazione”.
Ci sarà infine una tavola rotonda, moderata dal professor Ralph Weiman, e quindi il Cardinale Koch sarà chiamato a tirare le conclusioni e a presentare il messaggio finale del simposio.
Questa parte pubblica è gestita e voluta dal Nuovo Schuelerkreis, che conta ora circa 30 membri, non solo cattolici, ma anche ortodossi, che si è sviluppato dandosi uno statuto giuridico.
Il tema di quest’anno torna alle origini, dopo un percorso che ha visto gli allievi di Benedetto parlare di di eclisse di Dio, Europa, persecuzione dei cristiani e rapporti tra Stato e Chiesa. Il tema del sacerdozio era cruciale anche nell’ultimo saggio sugli abusi di Benedetto XVI.
Gli ex allievi di Benedetto XVI si riuniscono dal 1977, quando il professor Ratzinger fu nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga. Gli incontri sono continuati anche quando il Cardinale Ratzinger fu nominato nel 1981 prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede e poi Papa.
Tra i partecipanti, un solo italiano, padre Cornelio Zotto, che scrisse sotto la supervisione di Ratzinger una tesi sulla teologia dell’immagine di San Bonaventura. Monsignor Helmut Moll, che l'anno scorso fu chiamato anche come relatore. E poi, il vescovo Barthelemy Adoukonou, segretario emerito del Pontificio Consiglio della Cultura; il vescovo Hans-Jochen Jaschke, emerito di Amburgo; il redentorista Real Trembaly, il moralista Vincent Twomey, e persino una coreana, Jung-Hi Victoria Kim, che fu autrice a Regensburg di una audace tesi sul confronto tra la “caritas” di Tommaso d’Aquino e lo yen del confucianesimo.
Sono sempre più le tesi di laurea e gli studi su Benedetto XVI. La Fondazione Ratzinger ha preso a radunare un gruppo di dottorandi che studiano il pensiero di Benedetto XVI e che si erano ritrovati nella Biblioteca Ratzinger, nel Campo Santo Teutonico, in Vaticano. E sarà proprio nel Campo Santo Teutonico che si terrà il prossimo incontro.
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