Roma, 21 June, 2019 / 9:00 AM
"Il Sinodo dei giovani non è ancora finito. È nella sua fase attuativa” ed “è molto importante adesso aiutare gli stessi giovani a portare nelle Conferenze episcopali e nei movimenti a cui appartengono sia le conclusioni del Sinodo stesso sia le conclusioni che il Papa nella Christus vivit dona alla Chiesa come un frutto maturo del processo sinodale”. Padre Alexandre Awi Mello, segretario del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, ha descritto così il Forum Internazionale dei Giovani, che si svolge dal 18 al 22 giugno presso la casa “il Carmelo” a Sassone di Ciampino, vicino Roma. ACI stampa ha raggiunto una partecipante al Forum, Aresia Gargiulo, della Gioventù Francescana, per raccogliere emozioni e impressioni:
Il Forum internazionale dei giovani. Cos’è? Come nasce? Qual è lo scopo?
Questo forum, dal titolo “Giovani in azione in una chiesa sinodale” è stato definito più volte come la terza fase del percorso sinodale. Dopo una prima fase preparatoria, il pre-sinodo, e una seconda celebrativa, il Sinodo dei vescovi, con questo forum si dà il via alla fase attuativa. “Vogliamo assicurare una buona ricezione a attuazione delle direttive del Sinodo nell’ambito della pastorale giovanile” Rev. João Chagas (responsabile dell’Ufficio Giovani del DLFV). Il Sinodo è stato un tempo di grazia, una ‘Pentecoste’, ed è necessario mantenere accesa la fiamma affinché l’esperienza di sinodalità vissuta sia calata a più livelli nelle realtà ecclesiali del mondo. Mantenere i riflettori accesi sui temi del Sinodo e cercare insieme vie di attuazione affinché non sia percepito dal mondo dei giovani come un evento sporadico, magari già proiettati verso il prossimo evento, ma sia percepito come un processo ancora in corso e ancora d’interesse per tutta la Chiesa.
Come Gifrina come stai vivendo il forum? Quale è il tuo ruolo? Come stai partecipando?
Per noi Giovani Francescani è una grazia poter vivere questo genere di incontri, sentirsi parte di una Chiesa in cammino. Personalmente vivo questi giorni con grande entusiasmo verso una Chiesa che ha a cuore i giovani, che ci convoca, ci include, ci coinvolge, ci ascolta, ci considera e ci conferisce un ruolo centrale nella discussione. È un contesto altamente stimolante e il mio ruolo è quello di portare la voce dei giovani francescani nel mondo ma soprattutto quello di ascoltare io credo. È fondamentale trarre da queste esperienze una lettura globale dei cattolicesimo odierno e farsi tramite e strumento di diffusione di tutto ciò che questo forum vorrà donarci in termini di prospettive, modalità e attuazione nell’ambito della pastorale giovanile.
Aresia, che cosa può fare la Chiesa per i giovani secondo te?
Il Sinodo chiede alla Chiesa stessa di cambiare stile. Non più una Chiesa che si mette su un piedistallo e distribuisce la Verità, ma una Chiesa che sa mettersi al fianco del giovane, come Cristo con i discepoli di Emmaus, che sa mostrare La Via anche facendo un pezzo di strada nella “direzione sbagliata”, stando con loro, attraverso gesti di cura concreti. Credo che noi giovani abbiamo un gran bisogno di queste parole e gesti concreti ed è quello che con forza chiediamo alla Chiesa.
In che modo può continuare il Sinodo dedicato ai giovani? Quali idee?
Credo sia necessario calare l’esperienza del Sinodo in tutte le realtà di pastorale giovanile del mondo. È questo il lavoro che ci attende, un lavoro non semplice ma stimolante e credo che in questa sede si faranno riflessioni che potranno essere da stimolo per ripartire. Tornare alle proprie realtà nazionali, alle proprie sfide sociali e culturali con rinnovato entusiasmo.
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