Città del Vaticano , 16 February, 2019 / 1:00 PM
A 90 anni dalla nascita della Città del Vaticano l’esercizio della giustizia nella piccola città è ancora giovane e alla ricerca di nuove determinazioni giuridiche.
Questa mattina si è aperto l’Anno Giudiziario in Vaticano con una cerimonia dopo la celebrazione della Messa dello Spirito Santo nella Cappella del Governatorato.
Nell’ Aula Vecchia del Sinodo il Promotore di Giustizia, Gian Piero Milano, ha presentato l’attività del 2018 dei tribunali laici vaticani. E fatto alcune proposte.
In particolare due proposte per ampliare i mezzi per contrastare i reati economici e finanziari: la possibilità di sequestro del patrimonio derivato da un reato, e il reato d’usura che non esiste nel codice penale vaticano.
Per il Promotore di Giustizia la strada che il piccolo stato sta seguendo è quella di una autonomia rispetto alla normativa italiana per andare verso una uniformità con le norme internazionali, rispettando però il senso profondo della giustizia nella peculiarità dello Stato Vaticano.
Una questione difficile da affrontare perché dice Milano: “Ormai una consistente parte del nostro diritto penale, soprattutto nella materia finanziaria, così come le strutture che svolgono competenze in questo ambito, non solo sono di origine internazionale, e dunque eteroprodotte, ma debbono operare secondo standard ed indici di effettività deliberati tra istituzioni di livello globale, formati in ambiti che sono, per finalità e principi ispiratori, diversi da quelli cui si ispira l’ordinamento vaticano.
Nonostante le asimmetrie che ne derivano, resta nei fatti una precisa opzione a cui si ricollega con frequenza papa Francesco e che si è espressa sin dai primi interventi del suo Magistero”. E cioè un contrasto “delle attività criminose che minacciano la dignità umana, il bene comune e la pace”.
Per la tutela di questi valori fondamentali: “la dignità umana, il bene comune, la pace” nei quali si esprime la dimensione teleologica ed epistemologica della giustizia, si sviluppa la nostra attività quotidiana di operatori del diritto, e le iniziative, sempre più frequenti, di cooperazione giudiziaria, nelle quali i nostri organi giurisdizionali sono attenti e solleciti”.
Nella relazione Milano ha ricordato lo sviluppo della normativa fino alla recente abolizione dell’ergastolo. E ovviamente il lavoro nell’ambito dei crimini finanziari. Tanto che è arrivata la prima condanna.
Milano ha anche segnalato la necessità di un nuovo diritto processuale con uno spazio più ampio per il dibattimento rispetto all’istruttoria.
Tra i reati ancora da segnalare il furto di timbri e sigilli, tra le condanne quelle per i reati finanziari legati alla attivià dello IOR con sentenze che ora sono in appello.
Significativa l’opera dell’ AIF con 6 segnalazioni e lo IOR con una segnalazione. Di due precedenti segnalazioni si è arrivati all’archiviazione. Diverse poi le rogatorie e le notificazioni per via diplomatica .
Piccoli numeri certo, ma la indicazione chiara di uno Stato tutt’altro che puramente formale e che anzi precede in molti casi la giurisprudenza di altri stati e soprattutto mantiene una sua peculiarità e identità pur essendo a pieno attivo nel contesto internazionale.
Oggi inoltre sono state pubblicate le nuove nomine del Tribunale: Giudice del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano l’Illustrissimo Signore Prof. Avv. Carlo Bonzano, finora Giudice Aggiunto presso il suddetto Tribunale; Promotore di Giustizia del medesimo Tribunale dello Stato della Città del Vaticano l’Illustrissimo Signore Prof. Avv. Roberto Zannotti, finora Promotore di Giustizia Aggiunto presso lo stesso Tribunale; Consulente delle strutture previste dall’Ordinamento Giudiziario nello Stato della Città del Vaticano in materia economica, tributaria e fiscale l’Illustrissimo Signore Gen. Saverio Capolupo, già Comandante Generale della Guardia di Finanza della Repubblica Italiana.
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