Negli ultimi dieci anni lo stile dei Tribunali dello Stato della Città del Vaticano è decisamente molto cambiato.
Monsignor Alberto Perlasca, per 12 anni capo dell’amministrazione della Segreteria di Stato, ha rigettato la definizione di super-testimone, sebbene sulle sue dichiarazioni si fossero basate molte delle ricostruzioni o delle teorie dei magistrati vaticani. Ma, dopo queste ultime udienze, la sua credibilità come testimone viene messa a dura prova. Così come restano dubbi su Gianfranco Mammì, direttore generale dell’Istituto delle Opere di Religione, che fu colui che diede il via alla procedura che ha portato al processo con una denuncia.
La famosa foto di Papa Francesco con Gianluigi Torzi in Casa Santa Marta risale al periodo dei negoziati per l’uscita dello stesso broker dalla gestione del palazzo di Londra e per l’acquisto del palazzo intero, e non solo delle quote, della Segreteria di Stato. E al tavolo delle trattative c’era G,M., infettivologo, presidente della cooperativa OSA dedicata all’assistenza di persone non autosufficienti nel campo socio sanitario. Fu lui a dire, in una intervista, che il Papa aveva detto di concludere tutto “con il giusto salario”. E fu lui stesso ad ammettere che era lui che aveva pensato che una cifra congrua per Torzi sarebbe stata di cinque milioni di euro.
Nessuna possibilità di appello per l’ex presidente dello IOR Angelo Caloia e per l’avvocato Gabriele Liuzzo, procuratore generale dello stesso istituto. La Corte di Appello dello Stato di Città del Vaticano ha infatti confermato la sentenza di colpevolezza per i reati di riciclaggio e appropriazione indebita aggravata che era giunta in primo grado il 21 gennaio 2021, dopo 23 udienze. La sentenza è stata comunque riformata, perché alcune ipotesi di appropriazione indebita si sono estinte per prescrizione.
Il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha emesso la sentenza relativa al processo circa i presunti abusi al Pre-Seminario San Pio X.
Dovevano essere due le udienze di apertura ma alla fine il tribunale vaticano ha scelto di chiudere in una sessione fiume di 7 ore.
Nuova sede per i processi del Tribunale vaticano da questa mattina per la undicesima udienza del procedimento a carico di don Martinelli, accusato di aver compiuto abusi su un compagno, quando erano allievi, e avevano tra i 13 e i 19 anni, dell’istituto affidato alla diocesi di Como, e dell’ex rettore don Radice, per aver intralciato le indagini.
Papa Francesco torna a scegliere il Decano della Rota Romana Sua Eccellenza Monsignor Alejandro Arellano Cedillo come Presidente della Corte d’Appello dello Stato della Città del Vaticano.
Nona udienza per le accuse di abusi sessuali a don Gabriele Martinelli e don Enrico Radice. Nel corso dell’udienza, durata due ore e mezzo, dalle 14.25 alle 17, sono stati sentiti, come testimoni, don Angelo Magistrelli, attuale rettore del Preseminario e all’epoca dei fatti responsabile dell’Opera don Folci che gestisce l’istituto, don Enzo Pacelli, già preside del Liceo pontificio sant’Apollinare e don Luigi Portarulo, ex allievo del Preseminario.
Per il secondo anno a causa della pandemia l’apertura dell’ Anno giudiziario civile dello Stato della Città del Vaticano avviene in forma di udienza con il Papa.
Proseguono in Vaticano le udienze per il processo a carico di don Martinelli, accusato di aver compiuto abusi su un compagno, quando erano allievi, tra i 13 i 19 anni, dell’istituto affidato alla diocesi di Como, e dell’ex rettore don Radice, per aver intralciato le indagini. Nella ottava udienza di oggi 26 marzo sono stati ascoltati monsignor Vittorio Lanzani, delegato della Fabbrica di san Pietro, e un testimone, K.J.
Quinta Udienza presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, del processo per presunti abusi sessuali nel quale sono imputati don Gabriele Martinelli e l'ex rettore del Preseminario San Pio X, don Enrico Radice, entrambi incardinati nella Diocesi di Como.
È Catia Summaria il nuovo promotore di Giustizia della Corte di Appello dello Stato di Città del Vaticano. L’incarico di “pubblico ministero” vaticano era definito come vacante nell’Annuario Pontificio del 2020. Precedentemente, l’incarico era assegnato al professor Raffaele Coppola, nominato da Papa Francesco nel 2013. Il Papa ha anche nominato due nuovi giudici per la Corte di Appello dello Stato di Città del Vaticano: monsignor Giuseppe Viscome e Massimo Massella Ducci Teri.
Il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha condannato Angelo Caloia e Gabriele Liuzzo a 8 anni e 11 mesi di reclusione per i reati di riciclaggio e appropriazione indebita aggravata, e a pagare una multa di 12.500 euro; Lamberto Liuzzo è stato condannato a 5 anni e due mesi e al pagamento di una multa di 8mila euro; i tre imputati sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. Il Tribunale ha disposto anche la confisca delle somme già sequestrate sui conti correnti degli imputati, e ha disposto il risarcimento allo Ior e allo Sgir di circa 23 milioni.
“ Tutto iniziò con San Pio X. Fu infatti sotto il pontificato di papa Sarto che Giuseppe Dalla Torre, di una antica famiglia originaria di Treviso, iniziò, giovanissimo, la sua attività di giornalista nella stampa cattolica”. Così descriveva il suo legame con la Santa Sede Giuseppe Dalla Torre, scomparso oggi a 77 anni.
Si è aggiornato al 4 febbraio del 2021 il processo a Don Radice e don Martinelli sui presunti abusi al Preseminario San Pio X in Vaticano.
Continuano le udienze per le accuse di abusi sessuali a don Gabriele Martinelli e don Enrico Radice. L’udienza di oggi è iniziata alle 14.21 e si è conclusa alle 15.07. La prossima udienza è fissata per il 19 novembre alle ore 14.
Rinviata al 27 ottobre la udienza per le accuse di abusi sessuali a Gabriele Martinelli e Enrico Radice. Solo allora verranno interrogati e il tribunale scioglierà la riserva su alcune prove presentate dalla difesa. Oggi nel tribunale dello Stato della Città del Vaticano sono stati letti i capi di imputazione.
“Il procedimento relativo alla presunta sepoltura in Vaticano, presso il cimitero Teutonico, dei resti di Emanuela Orlandi, è stato archiviato dal Giudice Unico dello Stato della Città del Vaticano, che ha integralmente accolto la richiesta dell’Ufficio del Promotore di Giustizia”.
Qualche novità e diverse conferme per il nuovo ordinamento giudiziario vaticano promulgato da Papa Francesco. Dopo più di trenta anni, cambia dunque l’ordinamento giudiziario voluto da Giovanni Paolo II nel 1987 e aggiornato da Benedetto XVI nel 2008. Tra le principali novità, la presenza a tempo pieno di almeno un nel collegio giudicante e di almeno un magistrato dell’ufficio del Promotore di Giustizia; la migliore definizione delle funzioni del promotore di giustizia vaticano (ovvero, il pubblico ministero); la possibile integrazione del collegio giudicante della Corte di Cassazione (solitamente composto da cardinali) con due giudici applicati in alcuni casi; la sottolineatura che il magistrato è soggetto solo alla legge, l’autonomia totale di budget e di remunerazioni.