Città del Vaticano , 19 January, 2019 / 10:10 AM
“Il comune impegno a favore dell’ecumenismo è un’esigenza essenziale della fede che professiamo, un requisito che nasce dalla nostra stessa identità di discepoli di Gesù. E in quanto discepoli, mentre seguiamo lo stesso Signore, comprendiamo sempre di più che l’ecumenismo è un cammino, un cammino che, come hanno costantemente sottolineato i vari Pontefici dal Concilio Vaticano II in poi, è irreversibile. L’unità tra noi cresce lungo questo cammino”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamane in udienza la Delegazione Ecumenica della Chiesa Luterana di Finlandia in occasione dell’annuale Pellegrinaggio ecumenico a Roma, per celebrare la Festa di Sant’Enrico.
“Quando preghiamo insieme, quando insieme annunciamo il Vangelo e serviamo i poveri e i bisognosi - ha osservato il Papa - ritroviamo noi stessi in cammino e il cammino stesso progredisce verso il traguardo della visibile unità. Anche le questioni teologiche ed ecclesiologiche che ancora ci distanziano si potranno risolvere solo nel corso di questo cammino comune, senza forzare la mano e senza prevedere come e quando ciò avverrà. Ma possiamo essere certi che, se saremo docili, lo Spirito Santo ci guiderà in modi che oggi neppure immaginiamo”.
Dobbiamo tuttavia - ha proseguito il Pontefice - “fare tutto ciò che possiamo per favorire l’incontro e per risolvere nella carità malintesi, ostilità e pregiudizi che per secoli hanno viziato i nostri rapporti. Va proseguito il dialogo, portando avanti quanto avviato. Nel percorso non siamo soli. Ci sono testimoni comuni che, come San Henrik, ci precedono nel cammino. Perciò è proprio vero che la Tradizione non è un dilemma, ma un dono”.
Secondo il Papa “la Tradizione non è qualcosa di cui appropriarci per distinguerci, ma una consegna che ci è stata affidata per arricchirci vicendevolmente. Sempre siamo chiamati a tornare alla consegna originaria, da cui sgorga il fiume della Tradizione: è il costato aperto di Cristo sulla croce”.
“Ogni anno - ha concluso Francesco - i cristiani nel mondo si danno un appuntamento particolare per chiedere al Signore una maggiore unità. Non si può operare per la giustizia da soli: la giustizia per tutti si chiede e si ricerca insieme. In un mondo lacerato da guerre, odi, nazionalismi e divisioni, la preghiera e l’impegno comuni per una maggiore giustizia non sono rimandabili. Sono omissioni che non possiamo permetterci. Ho fiducia che la nostra comune testimonianza di preghiera e di fede porterà frutto e che la vostra visita rafforzerà la già solida collaborazione tra luterani, ortodossi e cattolici in Finlandia”.
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