Bari, 24 November, 2018 / 2:00 PM
Per un convegno sui cinquanta anni dell’elevazione della Basilica di San Nicola a Bari a Basilica Pontificia, Papa Francesco ha inviato una lettera all’arcivescovo di Bari-Bitonto Francesco Cacucci, sottolineando che in questi anni la Basilica “ha saputo bene manifestare la sua specifica vocazione finalizzata a dare impulso al cammino di unità dei cristiani”.
L'occasione della lettera è data dal convegno "La Basilica Pontificia San Nicola nelle Costituzioni Apostoliche dei Sommi Pontefici", che si tiene oggi all'Istituto di Teologia ecumenico-patristica, cui partecipano il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, e il vescovo Nunzio Galantino, presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Il Cardinale Becciu presiede anche le cerimonie per l’evento commemorativo.
Non a caso, Papa Francesco ha scelto proprio la Basilica di San Nicola per la preghiera ecumenica della pace dello scorso 7 luglio. E da Bari sono partite negli ultimi anni una serie di iniziative ecumeniche: lo scorso anno, la traslazione delle reliquie di San Nicola in Russia ha rinsaldato i legami con il Patriarcato di Mosca, mentre a dicembre 2016 è stato in visita in Puglia, in particolare a Bari, anche il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.
Nella sua lettera, Papa Francesco sottolinea che questa vocazione per l’unità è facilitata “dalla sincera devozione al Santo vescovo di Myra dei fedeli cristiani d’Oriente e d’Occidente,” e rivolge un pensiero a “tutti coloro che in qualsiasi modo hanno cooperato all’attività liturgica, pastorale, culturale e soprattutto ecumenica”, i cui frutti ha potuto vedere proprio nel 7 luglio.
Papa Francesco ha anche incoraggiato “quanti si adoperano, con diverse responsabilità, nella conduzione pastorale di questa storica e insigne Basilica a proseguire il loro servizio con spirito di collaborazione e con rinnovato ardore apostolico, aiutando i pellegrini e la gente che la frequenta e guarda ad essa con fiducia a riscoprirne l’importanza spirituale”.
Per il Papa, questo significa “favorire nei fedeli il percorso di una assidua
ricerca di Dio, alimentata da intensa pietà e da insaziata nostalgia della contemplazione”.
Ci vuole preghiera, sottolinea Papa Francesco, perché questa ha “ha una straordinaria forza evangelizzante ed è necessaria per il raggiungimento della piena comunione tra i cristiani”.
Il Papa auspica anche che il cinquantenario rappresenti anche un motivo di rinnovato studio delle vicende storiche della Basilica, ma anche della figura di San Nicola e della teologia ecumenica.
Fu Paolo VI che elevò la Basilica di San Nicola a Basilica Pontificia, con la Costituzione Apostolica “Basilicae Nicolaitanae”, in cui si sottolineava che “la Basilica di San Nicola ha importanza non solo per l’intera città, ma anche per quasi tutta la cattolicità, in quanto ha contribuito in ogni tempo a dare impulso al movimento ecumenico”
Il ruolo ecumenico della Basilica è stato sempre riconosciuto. Addirittura, San Giovanni Paolo II, per il novecentenario della traslazione dei resti di San Nicola da Myra a Bari, promulgò una altra Costituzione apostolica, la Nova Canonica Ordinatio, che esordiva raccontando che la storia di 900 anni di vita offre una chiara testimonianza del ruolo che la Basilica ha avuto e continua ad avere per l'incremento del culto, nella Chiesa cattolica e in quella ortodossa, del Santo Vescovo di Myra, il cui corpo è ivi custodito”.
La costituzione di Paolo VI conservava le stesse norme della Costituzione Apostolica Sacris in aedibus di Pio XII, promulgata nel 1951, che affida Basilica ed edifici annessi ad nutum Sanctae Sedis all’ordine dei predicatori, ridefinendo – sulla base di quanto scaturito dal Concilio Vaticano II – diritti e doveri di Santa Sede, arcivescovo di Bari e Frati dell’Ordine dei Predicatori in riferimento all’importanza che la Basilica ha acquisito “non solo per l’intera città, ma anche per tutta la cattolicità, in quanto ha contribuito in ogni tempo a dare impulso al movimento ecumenico”.
Queste attività ecumeniche furono poi riconosciute poi da San Giovanni Paolo II con la costituzione del 1989, in cui si metteva in luce che le attività ecumeniche “hanno configurato la specifica vocazione della Chiesa locale di Bari e di tutta la Puglia”.
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