Città del Vaticano , lunedì, 29. giugno, 2015 12:11 (ACI Stampa).
Maria, Pietro e Paolo: la madre di Gesù, l’apostolo che Gesù scelse come successore, l’apostolo delle genti. Sono loro i “compagni di viaggio nella ricerca di Dio” che Papa Francesco propone all’intera comunità cristiana, e in particolare alla città di Roma, perché “viva in pienezza la fede cristiana, testimoniata con intrepido ardore dai santi Pietro e Paolo.” E ricorda al termine dell'Angelus il suo imminente viaggio in Ecuador, Bolivia e Paraguay, per il quale ha chiesto preghiere.
Dopo la Messa nella Basilica con i 46 arcivescovi metropoliti nominati nell'anno, il Papa sala nell’appartamento del Palazzo Apostolico per l’Angelus. C’è un bel colpo d’occhio. La Pro Loco di Roma ha chiamato molte pro loco locali per celebrare la giornata di festa con una infiorata su Piazza Pio XII, che colora la piazza, anche se il Papa da lontano ne può scorgere solo i colori. È una giornata di festa per la Chiesa di Roma, perché – sottolinea il Papa – “nella testimonianza di Pietro e Paolo, sigillata con il sangue, la Chiesa di Roma ha le sue fondamenta.”
Dice Papa Francesco: “Roma nutre speciale affetto e riconoscenza per questi uomini di Dio, venuti da una terra lontana ad annunciare, a costo della vita, quel Vangelo di Cristo al quale si erano totalmente dedicati.” C’è una “spirituale fierezza” a Roma data dall’eredità di questi apostoli, la cui vita richiama anche a vivere le virtù cristiane, in modo particolare “la fede e la carità: la fede in Gesù quale Messia e Figlio di Dio, che Pietro professò per primo e Paolo annunciò alle genti; e la carità, che questa Chiesa è chiamata a servire con orizzonte universale.”
L’Angelus è la preghiera di Maria, e Papa Francesco ricorda l’antifona di ingresso, che associa la preghiera per gli Apostoli con quella di Maria. “Pietro – racconta il Papa - conobbe personalmente la Madre di Gesù e nel colloquio con lei, specialmente nei giorni che precedettero la Pentecoste, poté approfondire la conoscenza del mistero di Cristo.” Mentre “Paolo, nell’annunciare il compimento del disegno salvifico «nella pienezza del tempo», non mancò di ricordare la “donna” da cui il Figlio di Dio era nato nel tempo.”
I due apostoli e la loro opera di evangelizzazione hanno fatto da radice per la “profonda e secolare devozione dei romani alla Vergine, invocata specialmente come Salus Populi Romani.”