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Il Sinodo del giorno, 17 ottobre

Papa Francesco esce dall'Aula Sinodale | Papa Francesco chiacchiera con padre Antonio Spadaro al termine dei lavori sinodali, 14 ottobre 2015 | Marco Mancini / ACI Stampa Papa Francesco esce dall'Aula Sinodale | Papa Francesco chiacchiera con padre Antonio Spadaro al termine dei lavori sinodali, 14 ottobre 2015 | Marco Mancini / ACI Stampa

Giornata più “tranquilla” per i padri sinodali. I lavori non sono sospesi, nel pomeriggio si incontrano ancora per i Circoli Minori, e discutono della terza parte. Ma è un sabato assolato, molti di loro approfittano per fare degli incontri privati, altri arrivano in Aula Paolo VI un po’ in ritardo.

È un clima più rilassato, che prepara alla prossima settimana, quella più intensa di lavori: si i circoli minori devono consegnare i rapporti sulla terza parte dell'Instrumentum Laboris, e poi la Commissione per l’elaborazione della relatio finalis si riunirà e metterà insieme un testo che sarà sottoposto a votazione e poi al Papa. Cosa deciderà il Papa, è ancora tutto da vedere.

In mattinata, tutti i padri sinodali hanno partecipato in Aula Paolo VI per la celebrazione dei 50 anni del Sinodo dei vescovi. La commemorazione si è protratta per tutta la mattina. Intervellata dalle esibizioni del piccolo coro dell’Antoniano, e conclusa da un discorso di Papa Francesco, la commemorazione era formata da una introduzione del Cardinal Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, e cinque relazioni continentali, più una relazione commemorativa, che è stata affidata al Cardinal Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna.

Hanno parlato: il Cardinal Vincent Nichols per l’Europa; il vescovo Mathieu Madega Lebouakehan per l’Africa; il patriarca Louis Raphael Sako I per l’Asia; il Cardinal Ricardo Ezzati Andrello per l’America Latina; e il Cardinal Soane Patita Paini Mafi.

In ogni relazione, un po’ delle sfide di oggi. Purtroppo, non tutti i padri sinodali hanno potuto seguire i temi fino in fondo, dato che la maggioranza delle relazioni era pronunciata in lingua italiana, senza traduzioni, e non tutti conoscono l’italiano. Il problema della lingua è stato posto anche per le discussioni generali del Sinodo, con una particolare attenzione la discussione finale: diversi padri sinodali capiranno il testo che stanno per votare solo dalle traduzioni simultanee.

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Così, in molti non hanno potuto apprezzare il discorso finale del Papa, che ha fatto una riflessione sulla costruzione di una “Chiesa sinodale,” dalla quale anche il magistero petrino può assumere nuova luce.