La Paz, 09 July, 2015 / 2:30 PM
"Ricordiamo qui un nostro fratello vittima di interessi, di quelli che lo hanno ucciso e che non credevano che lottava per la libertà della Bolivia, lui credeva nel Vangelo, e il Vangelo ha onorato". Con queste parole Papa Francesco ha ricordato nel corso del tragitto tra El Alto e La Paz il padre gesuita Luis Espinal Camps, torturato e ucciso dal regime boliviano nel 1980.
"Preghiamo per lui – ha aggiunto il Pontefice – preghiamo Gesù perché renda gloria a padre Espinal che predicò il Vangelo e che ci fa fieri e figli di Dio, Gesù nostra forza, nostra libertà , Gesù ne tanga conto, e gli conceda il riposo eterno".
Nato in Spagna nel 1932, Padre Espinal fu missionario in Bolivia dal 1968. Cineasta, speaker radiofonico, lavorò al fianco dei minatori e dei poveri per la promozione dei diritti umani ed in difesa della democrazia. Nel 1977 partecipò ad uno sciopero della fame di 19 giorni per chiedere libertà e democrazia per la Bolivia.
Proprio queste attività lo resero inviso al regime di Hugo Banzer Suarez e Luis Garcia Meza.
La sera del 20 marzo 1980 Padre Espinal fu rapito dai paramilitari. Ripetutamente torturato, il missionario gesuita fu ucciso ed il suo corpo venne rinvenuto all’ottavo chilometro della strada per Chacaltaya, lungo il fiume Choqueyapu, proprio nel punto un cui la papamobile con a bordo Francesco si è fermata ieri sera per onorare la memoria del suo confratello.
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