Città del Vaticano , 20 October, 2018 / 4:00 PM
“La ricerca di alcuni elementi fondanti, ovviamente già presenti nella Chiesa, ma che debbono uscire dall'inerzia e ritrovare freschezza per una più vitale e profonda alleanza tra la Chiesa e le nuove generazioni”. E’ principalmente questo l’obiettivo che emerge dalle relazioni dei tre circoli minori in lingua italiana sulla terza parte dello Strumento di lavoro. I giovani siano non solo oggetto preferenziale dell’azione pastorale, ma anche “soggetti protagonisti dei processi decisionali”.
Il Circolo Italicus A, moderato dal Cardinale Angelo De Donatis con la relazione di Monsignor Vincenzio Paglia, in particolare riassume in quattro punti nodali una Chiesa "della fede" realmente ospitale e formativa, “non semplicemente preoccupata della propria struttura istituzionale o della propria utilità funzionale nei confronti della trasmissione della fede”. Il primato dell'ascolto del Vangelo, il ministero dell’amore per i poveri, la formazione dei discepoli, L'Eucarestia e la gioia della resurrezione.
Il Circolo Italicus B, moderato dal Cardinale Fernando Filoni e con il coordinamento di Monsignor Bruno Forte, apprezza “l’intento di ascoltare i giovani, accostandosi ai luoghi dove essi si trovano e alle sfide con cui si confrontano. Eccone alcune fra le più rilevanti: le situazioni di emarginazione, che riguardano in particolare le donne, spesso ancora vittime di un maschilismo duro a morire, ma anche persone affette da dipendenze o persone segnate da sofferenze fisiche o spirituali, davanti alle quali i giovani spesso restano muti e sconcertati, quasi incapaci di reagire attivamente. Speciale attenzione e accompagnamento richiedono le persone con orientamento omosessuale. La sfida del lavoro è dominante, specie in rapporto alle scelte che i giovani devono fare riguardo alla propria preparazione e al proprio futuro, ed è particolarmente drammatica in alcuni contesti la mancanza di possibilità lavorative o l’incorrispondenza fra ciò per cui ci si è preparati e ciò che viene proposto”. Davanti a tutto questo, la Chiesa si riconosce “chiamata al compito prioritario di trasmettere loro il dono della fede”.
Il dibattito del Circolo Italicus C, moderato dal Cardinal Gianfranco Ravasi e Monsignor Fragnelli Pietro Maria, ha evidenziato alcuni nuclei operativi/generativi, che il documento finale (DF) potrebbe tenere presenti in un orizzonte valido per tutta la Chiesa. La Ricerca della felicità nell’ascolto profondo di sé e nell’ascolto della Parola di Dio. La persona al centro: accoglienza, relazione,conversione, formazione. Il popolo in cammino: comunità, cuor solo e anima sola, servizio, santità. La casa comune: il creato da custodire e coltivare.
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