Città del Vaticano , 16 October, 2018 / 4:00 PM
Il tema al centro delle relazioni dei circoli minori in lingua italiana sulla seconda parte dello Strumento di lavoro è la vocazione. La vocazione universale alla vita con Dio, la vocazione della Chiesa in Gesù, il discernimento e l’accompagnamento della vocazione.
E’ soprattutto il circolo italico A, moderato dal Cardinale Angelo De Donatis, relazionato da Monsignor Vincenzo Paglia, a concentrarsi su questo argomento.
“La scelta che il testo fa di partire dalla vocazione comune a tutti gli uomini e le donne alla comunione con Dio e fra di loro, è particolarmente opportuna e andrebbe più chiaramente descritta. Permette infatti di delineare l’orizzonte fondamentale nel quale si inscrive e si comprende ogni altra vocazione. Essere creati è già essere chiamati”, così si legge nella relazione del primo circolo.
Nell’accompagnare questo discernimento il gruppo ha evidenziato “l’importanza del rispetto della libertà, che nelle nostre pratiche vocazionali non viene sufficientemente considerato con il rischio di colludere con le fragilità dei candidati a scapito dell’autenticità delle scelte”.
Il circolo italico B con il Cardinale Fernando Filoni e Monsignor Bruno Forte ha evidenziato che in ogni cammino di accompagnamento “l’ascolto della realtà e il rispetto di essa vanno collegati al primato dell’azione divina”, offerta nei sacramenti e nell’esperienza di una adeguata direzione spirituale. Se si trascura questo aspetto fondamentale, si rischia di lasciare i giovani soli con se stessi.
“Unanime è il consenso sul fatto che pastorale giovanile e pastorale vocazionale, pur distinte, debbano integrarsi al servizio della crescita della persona del giovane, in un cammino di conversione costante e di salvezza accolta da Dio e testimoniata con la vita”, riporta in particolar modo la relazione del Circolo B.
L’ultimo circolo di lingua italiana, il Circolo Italico C, moderato dal Cardinale Gianfranco Ravasi con il coordinamento di Monsignor Fragnelli Pietro Maria, ha messo in evidenza la missione della Chiesa che continua ad “essere quella di valorizzare la forza dei giovani e sostenere la loro debolezza”. Il dialogo sulla vocazione, grazie anche al contributo degli esperti e degli uditori, ha permesso di “approfondire la dinamica tra iniziativa di Dio e la risposta umana, all’interno di un popolo di chiamati alla santità, che Dio accompagna con la forza del suo Spirito, vincendo ogni resistenza di peccato”.
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