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Un servizio di EWTN News

Il Sinodo del giorno, 13 ottobre

Papa Francesco abbraccia Safa al Aqoshy. Il giovane partecipante al Sinodo 2018 è chiamato a tornare in patria

È con un abbraccio in casa Santa Marta che Papa Francesco ha salutato il giovane Safa al Aqoshy, dall’Iraq. Tra i giovani uditori del Sinodo dei vescovi, Safa ha dovuto lasciare l’assemblea in anticipo, perché la madre è malata di cancro, e Papa Francesco lo ha ricevuto prima della partenza.

Papa Francesco si è fatto raccontare le ragioni della sua partenza, e ha anche acconsentito a mandare un breve messaggio ai giovani dell'Iraq. 

La fotografia del saluto è stata diffusa sull’account Twitter ufficiale del Sinodo (@Synod2018) e rappresenta anche in qualche modo il clima che si è creato in assemblea. L’11 ottobre, nel pomeriggio, Papa Francesco è salito su, fino al luogo dove erano i giovani, e ha chiesto loro di continuare ad “hacer lìo”, fare rumore, secondo una tipica espressione del suo Pontificato.

“Ci ha detto di fare rumore, di farci sentire, di mostrare quello che avevamo da dire,”, ha detto nel briefing quotidiano sul Sinodo in Sala Stampa vaticana Corina Mortola Rodriguez, giovane messicana insegnante di canto, che ha anche definito che i temi cui i giovani sono più interessati sono “il ruolo della donna, le migrazioni, ma anche l’interazione e la connettività”.

In realtà, le situazioni sono molto più sfumate da Paese a Paese. Nel suo intervento in aula, rilanciato con un video da saint-adday, il sito della Chiesa Caldea, Safa al Aqoshy ha ricordato come i temi morali sono importanti, ma per i cristiani in Iraq la priorità è quella di rimanere cristiani e rimanere nelle loro terre, e ha anche raccontato l’esempio di due sacerdoti iracheni uccisi, e in particolare il martirio di padre Ragheed Ganni: lo scorso maggio, la Congregazione per le Cause dei Santi ha concesso il nihil obstat per iniziarne la causa di beatificazione. Il suo discorso è stato tra i più applauditi al Sinodo.

Di certo, c’è un tema centrale, ed è quello di “tornare a Cristo”, ha raccontato ai giornalisti il Cardinale Wilfried Fox Napier, arcivescovo di Durban. Il quale, incontrando i giornalisti, ha svelato anche un piccolo particolare sul Conclave che ha eletto Papa Francesco.

“Quando il Papa è stato eletto, ed è rientrato in Cappella Sistina – ha raccontato – si presumeva che sarebbe andato a ricevere l’omaggio degli altri cardinali. Invece si è fermato, poi ha visto un cardinale che avrebbe avuto difficoltà ad andarlo a salutare, e allora è andato personalmente a salutarlo, camminando fino a metà della Cappella Sistina”.

Questo sta a dimostrare anche, secondo il Cardinale Napier, quello che deve fare questo sinodo, ovvero andare incontro, ascoltare, comprendere.

Ed è questo andare incontro il tema cruciale delle discussioni dei Circoli Minori, che si stanno concentrando sulla seconda parte del documento post-sinodale. Diviso nei tre temi “vedere, giudicare e agire”, il documento ora si sta soffermando sulla parte del giudicare, sicuramente meno problematica della prima parte, considerata da molti padri sinodali di stampo troppo sociologico.

Nella parte dell’ascolto, molti vescovi hanno sottolineato che, come si devono ascoltare i segni dei tempi, così in questi segni dei tempi si trovano la tradizione della Chiesa, le Sacre Scritture, il Vangelo, e allora si deve anche includere l’ascolto di tutto questo nella cornice di un discernimento vocazionale. I documenti dei Circoli Minori sulla seconda parte saranno consegnati lunedì pomeriggio, e si procederà poi a discussione generale e circoli minori sulla terza parte, da cui dovranno venire fuori delle indicazioni pratiche per mettere in pratica questo processo di ascolto.

Intanto, mentre si teneva la sesta sessione dei Circoli minori nel pomeriggio di venerdì 12 ottobre, Papa Francesco è anche andato nella Basilica Vaticana per salutare un gruppo di 1200 giovani spagnoli. I giovani erano del movimento Hakuna, nato durante la Giornata Mondiale della Gioventù di Rio 2013 e diffuso ora in venti città della Spagna, ed erano riuniti per una celebrazione eucaristica. Il Papa, parlando in spagnolo, ha chiesto scusa per gli scandali della Chiesa, non solo quelli provocati dagli abusi, ma anche a quelli di mondanità, attaccamento a valori che non sono evangelici, di incoerenza della vita, e ha detto che il giovane impegnato deve essere anticonformista, gioioso e compassionevole. Lo riporta L’Osservatore Romano, citando l’agenzia Efe.

Si congedano dal Sinodo i due vescovi cinesi, invitati solo dopo la revoca della scomunica ad uno di loro, e chiamati a ritornare in patria per altri impegni precedentemente presi. Parlando con Vatican News, i vescovi Giovanni Battista Yang Xiaoting e Giuseppe Guo Jincai hanno detto di sentire che “qui c’è l’unica fede della Chiesa” e di essere “una grande famiglia”, e hanno detto di apprezzare l’impostazione pastorale del Sinodo.

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