Città del Vaticano , 22 September, 2018 / 6:30 PM
Domenica 23 settembre i “maratoneti del Papa” che fanno parte del team Athletica Vaticana e 100 migranti ospiti della cooperativa “Auxilium” correranno insieme la Half Marathon “Via Pacis” e la “Run For Peace” per lanciare un messaggio di pace e di speranza e per proporre una testimonianza concreta di accoglienza, inclusione e integrazione.
Appuntamento alle ore 9 in Via della Conciliazione con 8000 runner di 42 nazioni, e di tutte le religioni e gli orientamenti culturali. Il percorso della competizione dai forti connotati interreligiosi tocca alcuni significativi luoghi di culto oltre alla Basilica di San Pietro: la Sinagoga, la Moschea e le Chiese ortodossa e valdese.
Il “gemellaggio” tra Athletica Vaticana – la rappresentativa podistica formata da dipendenti della Santa Sede – e “Auxilium” non è occasionale: da aprile, infatti, fanno parte della squadra biancogialla due giovani migranti, accolti in risposta alle indicazioni di Papa Francesco.
"Il nostro tempo ha bisogno sempre più di ponti, e non di muri. Lo sport è un linguaggio universale, che unisce tutti, e possiede anche radici profondamente religiose. Lo sport, come l’arte e la cultura, ci aiuta a ritrovare la nostra comune umanità” dichiara il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (a cui è affidata Athletica Vaticana) che ha promosso l'iniziativa con Roma Capitale, in collaborazione con la Federazione italiana di atletica legerra (Fidal).
Monsignor Melchor Sánchez de Toca, sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Cultura e presidente di Athletica Vaticana, spiega che “l’evento è stato preparato insieme a fratelli di altre comunità con la volontà di costruire insieme qualcosa”. E a proposito di integrazione e “gemellaggio” con i migranti di “Auxilium”, afferma che “esistono già diverse esperienze positive attraverso lo sport come cambiamento sociale che cambia la vita: è il caso, ad esempio, di molti oratori parrocchiali nei quali la maggior parte dei ragazzi sono figli di immigrati e molti di loro non sono nemmeno cattolici”.
In particolare la “Via Pacis” 2018, fa presente monsignor Sánchez de Toca, “si ispira molto alla figura di Nelson Mandela, un grande leader che ha saputo fare dello sport uno strumento di coesione nazionale. Famosa la sua citazione ‘lo sport ha il potere di cambiare il mondo’, ed è vero”. L’appuntamento romano di domenica 23 settembre è stato inserito dalla “Nelson Mandela Foundation” tra gli eventi internazionali commemorativi del centenario della nascita del leader sudafricano, al quale è stata anche dedicata la medaglia dei finisher della “Via Pacis”.
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