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Papa Francesco: "Se ti sei allontanato dai genitori, fai uno sforzo e torna da loro"

Papa Francesco saluta un bambino durante l'udienza generale del 18 settembre 2018

"Se ti sei allontanato dai genitori, fai uno sforzo e torna da loro!" Papa Francesco conclude l'udienza generale con un appello per non allontanarsi mai dai genitori, per "onorare i genitori", anche quelli degli altri, chiedendo di fare a tutti la promessa di non insultare i genitori degli altri.

L’udienza generale di Papa Francesco è dedicata al Quarto comandamento, la Quarta Parola, parte di una serie sulle Dieci Parole che sta caratterizzando le catechesi di questo periodo. È una giornata di settembre quasi piovosa, umida, ma il Papa viene accolto come di consueto con canti e atmosfera festosa.

Perché si devono onorare il padre e la madre, come richiede la Quarta Parola? Papa Francesco nota che la parola “onore”, in ebraico, indica la gloria, il valore, il “peso”, vale a dire, la consistenza di una realtà, che si esprime nelle scritture quando si parla di onorare Dio, ovvero di “riconoscerne la realtà, fare i conti con la sua presenza”, cosa che si esprime anche con i riti, ma soprattutto dando a Dio il giusto posto nella propria esistenza”.

E lo stesso vale per il padre e la madre, di cui si deve riconoscere l’importanza “con atti concreti, che esprimono dedizione affetto e cura”. Ma non si tratta solo di questo, ricorda il Papa, perché nel Deuteronomio si legge di onorare il padre e la madre “perché si prolunghino i tuoi giorni e tu sia felice nel Paese che il Signore, tuo Dio, ti dà”.

Insomma – sottolinea Papa Francesco - “onorare i genitori porta una vita lunga e felice”, secondo “una sapienza pluri-millenaria” che “dichiara ciò che le scienze umane hanno saputo elaborare solo da poco più di un secolo: che, cioè l’impronta dell’infanzia segna tutta la vita”, perché “la nostra infanzia è un po’ come un inchiostro indelebile, si esprime nei gusti, nei modi di essere, anche se alcuni tentano di nascondere le ferite delle proprie origini”

È qui che Papa Francesco nota che la Quarta Parola  “non parla della bontà dei genitori, non richiede che i padri e le madri siano perfetti”, ma parla piuttosto di “un atto dei figli, a prescindere dai meriti dei genitori”, e dice che “anche se non tutti i genitori sono buoni e non tutte le infanzie sono serene, tutti i figli possono essere felici”, dato che “il raggiungimento di una vita piena e felice dipende dalla giusta riconoscenza verso chi ci ha messo al mondo”.

Una parola “costruttiva” per “tanti giovani che vengono da storie di dolore e per tutti coloro che hanno patito nella propria giovinezza”. Papa Francesco fa a questo proposito gli esempi dei santi, come Nunzo Sulprizio, prossimo santo, che ha perso i genitori presto ed è morto a 19 anni riconciliato perché "il suo cuore era sereno e mai aveva rinnegato i suoi genitori; come Don Camillo de Lellis, che ebbe una infanzia disordinata; Santa Giuseppina Bakhita, che visse in schiavitù; il Beato Carlo Gnocchi orfano e povero; e anche San Giovanni Paolo II, segnato dalla perdita precoce della madre.

Papa Francesco sottolinea che in questo comandamento c’è “l’orientamento che conduce a Cristo”, perché è lui il Padre vero, e solo quando si scopre “che Dio da sempre ci prepara una vita da figli suoi, dove ogni atto è una missione ricevuta da lui”, gli enigmi delle nostre vite “si sciolgono”, e “le nostre ferite si trasformano in potenzialità”, segnati non più dalla domanda “perché”, ma dalla domanda “per chi mi è successo questo”, per quale opera Dio mi ha forgiato attraverso la mia storia?”

A quel punto, “tutto si rovescia, tutto diventa prezioso, tutto diventa costruttivo”, e possiamo dunque “iniziare ad onorare i nostri genitori con libertà di figli adulti e con misericordiosa accoglienza dei nostri limiti”.

Chiosa Papa Francesco: "Onorare i genitori! Ma ci hanno dato la vita! Se tu ti sei allontanato dai genitori, fai uno sforzo e torna, torna da loro. Forse sono vecchi! Ti hanno dato la vita".

Aggiunge il Papa: "Fra noi c'è l'abitudine, di dire cose brutte, anche parolacce! Per favore, mai insultare i genitori altrui! Mai si insulta la mamma, mai si insulta al papà! Fate questa decisione interna: da oggi in poi, mai insulterò la mamma e il papà di qualcuno! Vi hanno dato la vita! Non devono essere insultati!" 

Una vita meravigliosa – conclude il Papa – che “ci è offerta, non imposta”, perché “rinascere in Cristo è una grazia da accogliere liberamente”.

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