Città del Vaticano , 27 August, 2018 / 12:50 PM
Papa Francesco è arrivato a Roma di rientro dal suo viaggio in Irlanda alle ore 22 e 30 circa. Durante il volo, l’appuntamento consueto per la conferenza stampa con i giornalisti. Tra i temi affrontati, quello dei migranti, in riferimento alla nave “Ubaldo Diciotti”, l’aborto e anche il modello famigliare omosessuale.
Sulla nave Diciotti della Guardia costiera italiana alla costa dell’isola di Lampedusa con a bordo 177 migranti, Francesco ai giornalisti in aereo sottolinea: “Quello di accogliere i migranti è una cosa tanto vecchia come la Bibbia. Nel Deteuronomio, nei comandamenti Dio comanda questo: accogliere i migranti, lo straniero, cosa vecchia, che è nello Spirito della rivelazione, ma anche nello Spirito del Cristianesimo. E’ un principio morale”.
“Io non ho messo lo zampino – commenta ancora il Papa raccontando i fatti - quello che ha fatto il lavoro con il Ministro dell’Interno è stato padre Aldo, (Bonaiuto), il bravo padre Aldo che segue l’opera di don Benzi, che gli italiani conoscono bene, che lavorano alla liberazione delle prostitute, quelle che sono sfruttate…. E anche un po' con la Conferenza Episcopale Italiana. Il Cardinale Bassetti che era qui, al telefono, guidava tutto e uno dei due sottosegretari, padre Maffeis ( Don Ivan Maffeis ) negoziava con il Ministro”.
Poi Francesco risponde alla domanda sull’aborto: “L’aborto non è un problema religioso. Noi non siamo contro l’aborto per un problema religioso. E’ un problema umano e va studiato dall’antropologia. Studiare l’aborto per un caso religioso è scavalcare il pensiero. L’aborto va studiato dall’antropologia, sulle eticità sul fare fuori un essere vivente per risolvere un problema. Io voglio sottolineare questo: è’ un problema antropologico e umano”.
Il Pontefice dice la sua anche sul modello famigliare omosessuale: rispondendo alla domanda di un giornalista spagnolo: Cosa direbbe al papà di un figlio omosessuale? Francesco commenta: “Sempre ci sono stati gli omosessuali e con tendenze omosessuali. Dicono i sociologi,non so se è vero, che in tempo di cambiamento di epoca sempre crescono fenomeni sociali come questi. La tua domanda è chiara cosa direbbe un Papa a un papà che vede il figlio con quella tendenza. Pregare, non condannare, dialogare, capire, fare spazio al figlio e alla figlia, fare spazio perché si esprima, poi in quale età si manifesta questa inquietudine del figlio. Una cosa quando si manifesta da bambino, che ci sono tante cose da fare con la psichiatria, un’altra cosa quando si manifesta dopo vent’anni…ma mai direi che il silenzio è un rimedio. Ignorare un figlio o una figlia con tendenza omosessuale è una mancanza di paternità o maternità, se voi non siete in grado, chiedete aiuto. Non cacciatelo dalla famiglia, è una sfida seria”.
L’aereo - un A321 della Aer Lingus - con a bordo il Papa di ritorno dal Viaggio Apostolico nella Repubblica d’Irlanda è decollato alle ore 18.45 locali (19.45 ora di Roma) ed è atterrato all’Aeroporto di Roma-Ciampino alle ore 22.30. Il Papa ha sorvolato diversi paesi e – come di consueto – ha recapitato diversi telegrammi ai Capi di Stato di Regno Unito, Francia e Svizzera invocando benedizioni e assicurando preghiere.
Come da tradizione il Papa ha fatto recapitare il suo telegramma anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ringraziando tutti coloro che operano per la famiglia, “cellula della società”.
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