Vilnius, 17 August, 2018 / 4:00 PM
Dalla Porta dell’Aurora al Santuario della Divina Misericordia, dal convento della Visitazione fino alla casa di Santa Faustina, tutto, a Vilius, ricorda la Divina Misericordia. Non a caso, fu qui che Santa Faustina Kowalska venne, attratta proprio dalla devozione alla Divina Misericordia. Fu qui che vide per la prima volta Gesù misericordioso. Fu qui che fu dipinto il primo quadro di Gesù Misericordioso, che ora è custodito in un Santuario dove c’è adorazione perpetua. In quel santuario, Papa Francesco si fermerà a pregare durante il suo viaggio nel Baltico, dal 22 al 25 settembre.
Ci sono tre croci che dominano la città di Vilnius, e si vedono dalla Cattedrale intitolata ai Santi Stanislao e Ladislao. Sono il colpo d’occhio che dominerà l’incontro del Papa con i giovani, in una festa che sarà una vera e propria Giornata della Gioventù locale.
Le croci ricordano il martirio di 14 francescani, avvenuto proprio in cima a questa montagna. Il monumento della Collina delle Tre Croci marca così per la Lituania l’inizio di una nuova era cristiana.
Se tutto, a Vilnius, ricorda la Divina Misericordia, allo tesso modo tutto in Lituania, parla della croce. La croce caratterizza il popolo più cattolico del Baltico, sebbene l’ultimo in Europa a convertirsi, e in nome della croce questa popolazione che ora sta ricostruendo la sua identità, rimasta sempre cristiana, ha continuato a credere.
La croce è la caratteristica, e la misericordia è il mezzo attraverso il quale gli abitanti di Vilnius sanno che si può arrivare a Gesù. E lo sanno grazie alla straordinaria storia di Santa Faustina Kowalska, canonizzata da San Giovanni Paolo II, che volle festeggiare la Devozione della Divina Misericordia ogni domenica in albis, la prima dopo Pasqua.
Quella devozione è nata a Vilnius.
E c’era già quando vi arrivò suor Faustina arrivò, nel Convento della Congregazione della Nostra Signora della Misericordia. Perché l’immagine di Nostra Signora della Misericordia è proprio all’ingresso della città vecchia di Vilinus, alla Porta dell’Aurora.
Si usava, infatti, porre immagini sacre agli ingressi della città, e a Vilnius si pose questa icona mariana, particolarissima perché raffigurata senza bambino in braccio, che idealmente abbracciava i pellegrini all’ingresso dell’antica capitale della Livonia, città multiculturale e multireligiosa, tollerante e colta.
“La porta dell’Aurora – dice ad ACI Stampa Inessa Caukaskiene, del Centro Pellegrinaggi di Vilnius – è uno dei più antichi e importanti posti di pellegrinaggio in Lituania. L’Icona di Nostra Signora della Porta dell’aurora è stata dipinta all’inizio del 17esimo secolo, ed un esempio molto raro di Madonna dipinta senza il bambino Gesù”.
Nel 1927, l’icona – già molto famosa – fu incoronata per volontà del Beato Pio XI, che le diede il titolo di Madonna della Misericordia.
“È un simbolo, ed è il motivo per cui la Nostra Signora della Misericordia non è mai stata proprietà di una sola fede o di una sola nazione, ma sono venuti pellegrini da diverse nazioni e diverse confessioni cristiane sono venuti a renderle omaggio”.
La Cappella dell’icona su una sorta di “ponte” tra una parte e l’altra dell’ingresso della città, e vi si accede attraverso una breve scalinata. Massimo 40 visitatori possono entrarvi, ma nella cappella si celebrano continuamente messe. Dalla finestra, si vede la caratteristica skyline di Vilnius, se ne percepisce l’atmosfera. Girandoti a destra, trovi le Chiese greco cattoliche. A sinistra, le chiese ortodosse. Nel mezzo, quasi nascosto alla vista, ma grande ed esteso, il quartiere ebraico, così importante che Vilnius fu chiamata la Gerusalemme dell’Est.
“Il monastero della Madre della Misericordia – racconta ancora Inesa Caucaskiene – sorge in una area che è chiamata da sempre l’area della misericordia. Perché fu qui che le Congregazioni religiose concentrarono le loro sedi centrali, e qui che facevano del bene. I poveri che avevano bisogno, sapevano che in questa zona potevano trovare, appunto, misericordia”.
In quel convento, suor Faustina ha vissuto prima nel 1929, e poi, per un periodo di tre anni, dal 1933 al 1936.
“Santa Faustina – prosegue Inessa – aveva avuto già ottanta apparizioni. E, quando arrivò a Vilnius, Santa Faustina aveva già avuto la visione in cui Gesù le richiedeva di dipingere una immagine della Divina Misericordia. Aveva parlato con molti sacerdoti pe avere un consiglio, e a Vilnius conobbe padre Michael Sopocko, confessore e direttore spirituale della Congregazione della Madre della Misericordia”.
Con padre Sopocko, comincia l’incredibile storia della peregrinazione del quadro della Divina Misericordia.
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