Città del Vaticano , 25 June, 2015 / 1:08 AM
Voi rappresenterete "la Santa Sede presso la Comunità delle Nazioni e nelle Chiese locali alle quali sarete destinati. La Santa Sede è la sede del Vescovo di Roma, la Chiesa che presiede nella carità, che non si siede sul vano orgoglio di sé, ma sul coraggio quotidiano della condiscendenza – ossia dell’abbassamento – del suo Maestro. La vera autorità della Chiesa di Roma è la carità di Cristo. Questa è la sola forza che la rende universale e credibile per gli uomini e il mondo; questa è il cuore della sua verità, che non erige muri di divisione e di esclusione, ma si fa ponte che costruisce la comunione e richiama all’unità del genere umano; questa è la sua segreta potenza, che alimenta la sua tenace speranza, invincibile nonostante le momentanee sconfitte". Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza stamane la Comunità della Pontificia Accademia Ecclesiastica.
La missione del diplomatico della Santa Sede non è quella di essere un alto funzionario dello Stato nè un membro di "una casta superiore auto-preservante e gradita ai salotti mondani", ma quella di "essere custodi di una verità che sostiene dal profondo coloro che la propongono, e non il contrario. Vi preparate a diventare ponti. Il servizio al quale sarete chiamati, richiede di tutelare la libertà della Sede Apostolica, che per non tradire la sua missione davanti a Dio e per il vero bene degli uomini non può lasciarsi imprigionare dalle logiche delle cordate, farsi ostaggio della contabile spartizione delle consorterie, accontentarsi della spartizione tra consoli, assoggettarsi ai poteri politici e lasciarsi colonizzare dai pensieri forti di turno o dall’illusoria egemonia del mainstream. Voi siete chiamati a cercare, nelle Chiese e nei popoli in mezzo ai quali esse vivono e servono, il bene che va incoraggiato. Per realizzare al meglio questa missione occorre deporre l’atteggiamento di giudice e indossare l’abito del pedagogo".
Il Rappresentante Pontificio - ha detto ancora il Papa - deve essere un pastore autentico, "con l’inquietudine di Dio e con la mendicante perseveranza della Chiesa". "Il profondo amore per la Chiesa" - ha concluso Papa Bergoglio - "vi sarà tanto necessario e proficuo nella missione che vi attende. Tutta la vostra vita è al servizio del Vangelo e della Chiesa. Non dimenticatelo mai!".
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