Monsignor Georg Gänswein, Arcivescovo titolare di Urbisaglia, Prefetto emerito della Casa Pontificia, è il nuovo Nunzio Apostolico in Lituania, Estonia e Lettonia. La nomina decisa da Papa Francesco è stata resa pubblica questa mattina.
Stamane Papa Francesco ha deciso di elevare all’ordine episcopale con dignità di Arcivescovo e con l’ufficio di Nunzio Apostolico i Monsignori Paolo Borgia, Antoine Camilleri e Paolo Rudelli.
Sarà Papa Francesco domattina a presiedere la Messa esequiale presso l’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro dell’Arcivescovo Léon Kalenga Badikebele, Nunzio Apostolico in Argentina, deceduto il 12 giugno scorso.
Presso l'Altare della Cattedra, oggi, ha avuto luogo l’ordinazione episcopale di Monsignor Tymon Tytus Chmielecki, Nunzio Apostolico in Guinea e Mali. La Messa è stata presieduta dal Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin. Papa Francesco ha elevato il nuovo Nunzio in pari tempo alla sede titolare di Tre Taverne, con dignità di Arcivescovo.
Lunedì 19 marzo 2018, Solennità di San Giuseppe, alle ore 17, nella Basilica Vaticana, Papa Francesco celebrerà la Santa Messa e conferirà l’Ordinazione episcopale ai nuovi Nunzi.
Il Papa ha nominato stamane Monsignor Alfred Xuereb, attualmente Prelato Segretario Generale della Segreteria per l’Economia, nuovo Nunzio Apostolico in Corea del Sud e in Mongolia e lo ha elevato alla dignità arcivescovile, assegnandogli la sede titolare di Amantea.
Un diplomatico di razza, un grande esperto di araldica vaticana e non solo. Era molto altro, infatti, il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, morto ieri a Roma all’età di 92 anni.
Anche oggi nuova nomina del Papa di un suo rappresentante diplomatico, Francesco ha scelto come Nunzio Apostolico in Israele e Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Leopoldo Girelli, Nunzio Apostolico presso l’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (ASEAN) e Rappresentante Pontificio non‑residente per il Vietnam.
Oltre alla nomina di Monsignor Emil Paul Tscherrig a Nunzio Apostolico in Italia, Papa Francesco stamane ha provveduto a nominare altri due nunzi apostolici.
Papa Francesco è il terzo Pontefice che visita la Colombia. Paolo VI si recò a Bogotà nell’agosto del 1968, Giovanni Paolo II nel 1986 con un viaggio di una settimana con una sosta perfino nel luogo della eruzione del vulcano Nevado del Ruiz, e ora Francesco, Papa latinoamericano.
Il Parlamento della Repubblica del Myanmar lo scorso 10 marzo aveva approvato all’unanimità, la proposta del Vaticano di instaurare relazioni diplomatiche.
Papa Francesco ha nominato due nunzi apostolici. In Messico sarà Mons. Franco Coppola, Arcivescovo titolare di Vinda, finora Nunzio Apostolico nella Repubblica Centrafricana e in Ciad. Per Cabo Verde la nomina è per Mons. Michael W. Banach, Arcivescovo titolare di Memfi, Nunzio Apostolico in Senegal e Delegato Apostolico in Mauritania.
Monsignor Celestino Migliore è il nuovo Nunzio Apostolico nella Federazione Russa. Lo ha nominato stamane il Papa. Migliore, finora, svolgeva l’incarico di Nunzio Apostolico in Polonia.
E’ francese e viene dal Messico il nuovo nunzio negli Stati Uniti. L’arcivescovo Christophe Pierre sostituisce Carlo Maria Vigano che ha raggiunto i limiti di età. Pierre è stato nunzio dal 2011 in Messico nominato da Benedetto XVI.
É stato il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin ad ordinare vescovo nella basilica di San Pietro, monsignor Alberto Ortega Martín, nominato da Papa Francesco lo scorso 1° agosto nunzio in Iraq e Giordania.
Voi rappresenterete "la Santa Sede presso la Comunità delle Nazioni e nelle Chiese locali alle quali sarete destinati. La Santa Sede è la sede del Vescovo di Roma, la Chiesa che presiede nella carità, che non si siede sul vano orgoglio di sé, ma sul coraggio quotidiano della condiscendenza – ossia dell’abbassamento – del suo Maestro. La vera autorità della Chiesa di Roma è la carità di Cristo. Questa è la sola forza che la rende universale e credibile per gli uomini e il mondo". Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza stamane la Comunità della Pontificia Accademia Ecclesiastica.
Per “aspirare alla pace non basta, come non è sufficiente l’intenzione di operare per la pace: occorrono comportamenti concreti e coerenti, azioni mirate e, soprattutto, la piena coscienza che ognuno nel suo piccolo o grande mondo quotidiano è “costruttore di pace”, pur nei diversi compiti, incarichi e funzioni”. Secondo il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, nello scenario mondiale è fondamentale il compito della diplomazia vaticana, che “ha una chiara funzione ecclesiale: se è certamente lo strumento di comunione che unisce il Romano Pontefice ai Vescovi a capo delle Chiese locali o che consente di garantire la vita delle Chiese locali rispetto alle Autorità civili, oserei dire che è anche il veicolo del Successore di Pietro per “raggiungere le periferie”, sia quelle della realtà ecclesiale che quelle della famiglia umana”.