Città del Vaticano , 13 June, 2018 / 10:35 AM
Il Papa, durante l’Udienza Generale odierna, inizia un nuovo ciclo di catechesi: quella sui Comandamenti. Il Pontefice in modo particolare incentra la sua meditazione sul desiderio di una vita piena. Come fare per arrivarci? Quale sentiero percorrere?
Francesco prova a rispondere a questa domanda: “Il nostro peggior nemico non sono i problemi concreti, per quanto seri e drammatici: il pericolo più grande è un cattivo spirito di adattamento che non è mitezza o umiltà, ma mediocrità, pusillanimità. Un giovane mediocre rimane lì, non cresce, non avrà successo. Il Beato Pier Giorgio Frassati diceva che bisogna vivere, non vivacchiare. Bisogna chiedere al Padre celeste per i giovani di oggi il dono della sana inquietudine, la capacità di non accontentarsi di una vita senza bellezza, senza colore. Se i giovani non saranno affamati di vita autentica, dove andrà l’umanità?”.
“La domanda di quell’uomo del Vangelo è dentro ognuno di noi: come si trova la vita, la vita in abbondanza?”- si domanda ancora il Papa - Chi, potendo scegliere fra un originale e una copia, sceglierebbe la copia? Ecco la sfida: trovare l’originale, non la copia. Gesù non offre surrogati, ma vita vera, amore vero, ricchezza vera!”
“Come potranno i giovani seguirci nella fede se non ci vedono scegliere l’originale, se ci vedono assuefatti alle mezze misure? – continua ancora Francesco coniando il termine di “cristiani nani”- Ci vuole l’esempio di qualcuno che mi invita a un oltre, a un di più. Sant’Ignazio lo chiamava il magis, il fuoco, il fervore dell’azione, che scuote gli assonnati”.
Conclude infine il Papa spiegando il motivo della scelta delle nuove catechesi : “In queste catechesi prenderemo le due tavole di Mosè da cristiani, tenendoci per mano a Gesù, per passare dalle illusioni della giovinezza al tesoro che è nel cielo, camminando dietro di Lui. Scopriremo, in ognuna di quelle leggi, antiche e sapienti, la porta aperta dal Padre che è nei cieli perché il Signore Gesù, che l’ha varcata, ci conduca nella vita vera. La sua vita. La vita dei figli di Dio”.
Nel saluto finale il pensiero del Papa va a Sant’Antonio, di cui oggi ricorre la memoria liturgica: “Oggi ricorre la memoria di Sant’Antonio di Padova, Dottore della Chiesa e Patrono dei poveri. Egli vi insegni la bellezza dell’amore sincero e gratuito; solo amando come Lui amò, nessuno intorno a voi si sentirà emarginato e, allo stesso tempo, voi stessi sarete sempre più forti nelle prove della vita”.
Infine, l’appello del Papa per i mondiali di calcio in Russia che si apriranno domani: “Desidero inviare il mio cordiale saluto ai giocatori e agli organizzatori, come pure a quanti seguiranno tramite i mezzi di comunicazione sociale questo evento che supera ogni frontiera. Possa questa importante manifestazione sportiva diventare occasione di incontro, di dialogo e di fraternità tra culture e religioni diverse, favorendo la solidarietà e la pace tra le nazioni”.
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