Città del Vaticano , 26 March, 2018 / 11:36 AM
I poliziotti come custodi: Papa Francesco incontra i membri della questura di Roma e dell'ispettorato di Polizia vaticano, dona loro una statua di San Giuseppe perché questo è "il custode di Gesù", e ringrazia con gratitudine del lavoro che viene fatto.
"Ho un po’ di tristezza - dice Papa Francesco dopo il discorso - quando vedo che siete qui a lavorare, ma questa gente deve essere a lavorare con i suoi, ma lavorate per custodire la gente, me. Non so come ringraziarvi. Voi siete dei custodi, tutti quelli che sono lì (...). Questa gente si sacrifica per custodire il Papa e per custodire la gente, che non ci sia qualche pazzo".
Un sentimento di gratitudine per il servizio che svolgono,che dà un contributo alla missione della Chiesa, certo che “il contatto con eventi di notevole portata religiosa e culturale, e con sacerdoti, religiosi e laici che collaborano alla missione universale del successore di Pietro offre sicuramente al vostro lavoro ulteriori motivi di impegno e dedizione”. Papa Francesco incontra i membri della Questura di Roma e dell’Ispettorato di Polizia “Vaticano”, per il tradizionale incontro annuale.
Papa Francesco si dice “grato per la vostra vigile presenza e per l’assistenza che prestate durante la celebrazione dei riti liturgici e le numerose manifestazioni che interessano la Basilica di San Pietro e l’intera Città del Vaticano”, e anche per la collaborazione dell’ispettorato “nel corso delle visite pastorali alle Parrocchie e alle Istituzioni civili ed ecclesiali di Roma, come pure in occasione delle visite pastorali in Italia”.
Il Papa mette in luce che la discreta opera di sorveglianza dell’Ispettorato aiuta “i pellegrini a vivere in tranquillità” l’esperienza della visita alla tomba di Pietro, ma anche che “ il contatto con eventi di notevole portata religiosa e culturale e con sacerdoti, religiosi e laici che collaborano alla missione universale del Successore di Pietro, offre sicuramente al vostro lavoro ulteriori motivi di impegno e di dedizione”.
E questo – aggiunge il Papa – aiuta la dedizione professionale, perché fa trarre “linfa e vigore dalla perenne verità del Vangelo”, e così testimoniando con la loro attività “i valori umani e spirituali propri del Cristianesimo” i poliziotti possono “dare un contributo anche alla missione della Chiesa”.
Papa Francesco poi rimarca che “il Vaticano è meta non solo di cristiani provenienti da ogni parte del mondo, ma anche di Rappresentanti delle diverse religioni, di Responsabili degli Stati e di alte Personalità ecclesiastiche e civili, che vengono ad incontrare il Pontefice, o i suoi collaboratori nei vari Dicasteri della Santa Sede”, e grazie all’opera della polizia “questi incontri di dialogo e la visita alle testimonianze di cultura e di fede, custodite nella Città del Vaticano, possono svolgersi in un clima di serenità e di ordine”.
Alla fine, dopo la benedizione, il Papa aggiunge delle parole a braccio, e dona poi una immagine di San Giuseppe. "Tante volte - spiega - ho pensato al custode di Gesù, e per questo vorrei in questa Pasqua donarvi questa immagine di San Giuseppe, il custode di Gesù, perché voi la portate con voi. È un dono dal cuore. Vorrei con questo esprimere la mia gratitudine.”
Una nota sull’ispettorato di pubblica sicurezza “Vaticano”: dispone di circa 150 agenti, è posto alle dipendenze del Dipartimento della pubblica sicurezza perché ufficialmente privo di competenza territoriale, e si occupa della protezione del Papa durante le sue visite in territorio italiano e della vigilanza di Piazza San Pietro insieme alle autorità della Santa Sede. La struttura è nata con i Patti Lateranensi, anche se l’ispettorato vero e proprio nasce nel 1945 e viene costituito nella sua formazione attuale nel 1954.
Articolo aggiornato alle 11.42, con le aggiunte a braccio di Papa Francesco.
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