Città del Vaticano , 23 March, 2018 / 6:00 PM
Padre Raniero Cantalamessa tiene la quinta e ultima predica di Quaresima nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano, alla presenza di Papa Francesco e della Curia Romana. Il tema della meditazione di oggi riguarda il frutto dello Spirito Santo, “la purezza” che si contrappone alla “rivoluzione sessuale dei nostri giorni”.
Secondo quanto diffuso dal portale Vatican News, il cappuccino parte dalla santità cristiana nella “parenesi paolina” che si sofferma sulla “dissolutezza sessuale” alla quale l’Apostolo contrappone “l’arma della luce che è la purezza”, rivestendosi “del Signore Gesù Cristo”. “Non è lecito – il predicatore riprende San Paolo – darsi all’impudicizia (porneia), non è lecito vendersi: perché pernemi in greco vuol dire ‘mi vendo’. E usando questa parola per quasi tutte le espressioni di dissolutezza morale la Parola di Dio viene a dire che, in ogni dissolutezza, non solo nella prostituzione vera e propria, c’è un aspetto venale, un vendersi”.
Cantalamessa ribadisce che “la purezza cristiana quindi non consiste tanto nello stabilire il dominio della ragione sugli istinti” quanto “il dominio di Cristo su tutta la persona, ragione e istinti”. Essa, prosegue, non si basa sul “disprezzo del corpo”, ma “sulla stima grande della sua dignità”. La purezza “è uno stile di vita”.
La società contemporanea, osserva il frate, “ in fatto di costumi è ripiombata in pieno paganesimo e in piena idolatria del sesso”: si tenta di giustificare, prosegue, “ogni licenza morale e ogni perversione sessuale, purché - si dice - essa non faccia violenza agli altri e non leda la libertà altrui”.
E da qui il cappuccino parla delle leggerezze che si compiono nelle famiglie di oggi: “Si distruggono famiglie con una leggerezza estrema – chiosa il cappuccino - e si dice: ‘Ma che male c’è? Io ho diritto di perseguire la mia felicità’. E’ indubbio che certi giudizi della morale sessuale tradizionale andassero rivisti e che le moderne scienze dell’uomo abbiano contribuito a fare luce su certi meccanismi e condizionamenti della psiche umana che tolgono o riducono la responsabilità morale di certi comportamenti che un tempo erano considerati subito peccati, addirittura mortali, perché si diceva che in questo campo non esiste parvità di materia. Ma questo progresso non ha nulla a che vedere con il pansessualismo di certe teorie permissiviste che tende a negare ogni norma oggettiva in fatto di morale sessuale, riducendo tutto a un fatto di evoluzione spontanea dei costumi, cioè a un fatto di cultura”.
E’ “la rivoluzione sessuale dei nostri giorni”, sottolinea padre Cantalamessa. “Ci accorgiamo con orrore che essa non è semplicemente una rivoluzione contro il passato – aggiunge il predicatore - ma è, spesso, anche una rivoluzione contro Dio e talvolta contro la natura umana”. La “sessualità non è più pacifica”, è diventata una “forza ambigua e minacciosa” che trascina “contro la legge di Dio, a dispetto della nostra stessa volontà”. Le cronache quotidiane di scandali, “anche tra il clero e le persone consacrate”, ricordano - evidenzia ancora - questa “triste realtà”. L’esortazione è allora a raccogliere la spinta dello Spirito Santo a testimoniare al mondo “l’innocenza originaria delle creature e delle cose”.
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