Anche quest'anno, nel pomeriggio del Venerdì Santo, nella Basilica Vaticana, è il Papa a presiedere nella Basilica Vaticana la celebrazione della Passione del Signore, ma è il predicatore della Casa Pontificia, il Cardinale Raniero Cantalamessa, ad offrire una intensa riflessione.
"L’atto di carità tradizionale, almeno nella recita privata e personalenon dovrebbe cominciare con le parole: “Mio Dio, ti amo con tutto il cuore”, ma “Mio Dio, credo con tutto il cuore che tu mi ami”".
Il rischio che “ Dio” diventi un “contenitore vuoto che ognuno può riempire a suo piacimento”, il rischio di pensare che Dio non sia esistito. E’ questo il rischio per l’uomo di oggi secondo il Predicatore della casa Pontificia, il cardinale Cantalemessa.
Il predicatore pontificio ha tenuto la terza meditazione del tempo di Quaresima 2022 dal tema: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo” - Una catechesi mistagogica sull’Eucaristia".
“Uscendo dalla messa, dobbiamo fare anche noi della nostra vita un dono d’amore al Padre e per i fratelli”.
L’immagine del Papa prostrato dinanzi alla Croce apre la celebrazione della Passione del Signore. Nel pomeriggio del Venerdì Santo, nella Basilica Vaticana, è il Papa a guidare la liturgia, ma è il predicatore della Casa Pontificia, il Cardinale Raniero Cantalamessa, ad offrire una riflessione.
Il Cardinale Raniero Cantalamessa lo dice chiaramente: bisogna appianare i venti secoli di distanza che mettiamo tra noi e Gesù, riconoscerlo come persona che vive con noi e nella nostra vita, e guardare al mondo di oggi, anche a quello tribolato dalla pandemia, con uno sguardo di fede per poter risorgere come Gesù, andando verso una vita migliore dopo il sepolcro della pandemia, e non alla vita di prima, come successe a Lazzaro.
Terza meditazione di Quaresima, stamani in Aula Paolo VI, tenuta alla Curia Romana dal predicatore della Casa Pontificia sul tema “Voi chi dite che io sia?”. Presente oggi anche Papa Francesco.
Oggi 4 dicembre, primo venerdì d'Avvento, sono iniziate, nell'Aula Paolo VI, le meditazioni del predicatore della Casa Pontificia Raniero Cantalamessa, creato cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 28 novembre scorso. Il tema che comprenderà anche le meditazioni dell'11 e del 18 dicembre è "Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore" dal Salmo 90, 12.
Ormai lo chiameremo “Eminenza”, ma Padre Raniero Cantalamessa, che il Papa ha creato cardinale, rimane uno tra i più apprezzati predicatori e commentatori delle pagine bibliche.
"La croce di Cristo ha cambiato il senso del dolore e della sofferenza umana. Di ogni sofferenza, fisica e morale. Essa non è più un castigo, una maledizione. È stata redenta in radice da quando il Figlio di Dio l’ha presa su di sé. Qual è la prova più sicura che la bevanda che qualcuno ti porge non è avvelenata? È se lui beve davanti a te dalla stessa coppa. Così ha fatto Dio: sulla croce ha bevuto, al cospetto del mondo, il calice del dolore fino alla feccia. Ha mostrato così che esso non è avvelenato, ma che c’è una perla in fondo ad esso".
"Umanamente parlando, ci sarebbero stati tutti i motivi, per Maria, di gridare a Dio: "Mi hai ingannata!", o, come gridò un giorno il profeta Geremia: "Mi hai sedotta e io mi sono lasciata sedurre!" e scappare giù per il Calvario. Invece ella non scappò, ma rimase "in piedi", in silenzio, e così facendo è divenuta, in modo tutto speciale, martire della fede, testimone suprema della fiducia in Dio, dietro il Figlio". Nella sua terza predica di Quaresima, registrata dalla cappella Redemptoris Mater, il predicatore della Casa pontificia invita a riflettere su Maria ai piedi della croce.
C’è Maria al centro della Seconda predica di Quaresima per la Curia Roma. Anche questa mattina la predica è stata trasmessa via streaming senza presenti e tenuta questa mattina dal Predicatore della casa Pontificia Padre Raniero Cantalamessa.
“Maria è Madre di Dio non solo perché l'ha portato fisicamente nel grembo, ma anche perché l'ha concepito prima nel cuore con la fede. Noi non possiamo, naturalmente, imitare Maria nel primo senso, generando di nuovo Cristo, ma possiamo imitarla nel secondo senso, che è quello della fede. Gesù stesso iniziò questa applicazione alla Chiesa del titolo di Madre di Cristo, quando dichiarò: Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”. Lo ha detto Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, nella IV e ultima predica di Avvento tenuta stamane in Vaticano alla presenza del Papa.
“Il Magnificat non è un incitamento a rovesciare, anche con la violenza, i potenti dai troni. È un ammonimento rivolto soprattutto ai ricchi e ai potenti circa il tremendo pericolo che corrono, come nella parabola del ricco epulone”. Così Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, in occasione della II Predica di Avvento tenuta stamane alla presenza del Papa.
“La fede è così importante perché è l'unica che mantiene alla grazia la sua gratuità. Grazia e fede: sono i due pilastri della salvezza; sono i due piedi per camminare o le due ali per volare. Non si tratta però di due cose parallele, quasi che da Dio venisse la grazia e da noi la fede, e la salvezza dipendesse così, in parti eguali, da Dio e da noi”. Lo ha detto il Predicatore della Casa Pontificia, P. Raniero Cantalamessa, nella prima predica di Avvento alla presenza del Papa.
Dalla Pentecoste 2019 sarà attivo un nuovo servizio internazionale per il Rinnovamento Carismatico Cattolico. Lo ha annunciato il Dicastero Laici, Famiglia e Vita in un comunicato comparso sul sito ufficiale del dicastero lo scorso 31 ottobre. Il nuovo organismo si chiama CHARIS, Catholic Charismatic Renewal International Service.
E’ il tema dello scarto quello scelto quest’anno dal Predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa per la omelia del Venerdì Santo presieduta dal Papa, per la Predica dei ricordi.
Giovanni e Paolo, due diversi riflessi della fede di due momenti storici diversi. Parte da questo spunto la quinta predica di Quaresima di padre Raniero Cantalamessa, alla presenza di Papa Francesco e dei membri della Curia Romana.
“Adorare Dio non è un obbligo, è un privilegio. L'uomo ha bisogno di qualcosa di maestoso da adorare! Non è dunque Dio che ha bisogno di essere adorato, ma l'uomo di adorare. Adorare è acconsentire. È lasciare che Dio sia Dio. È dire sì a Dio come Dio e a se stessi come creature di Dio.”. Lo ha detto Padre Raniero Cantalamessa, stamane, durante la predica di Quaresima tenuta in Vaticano alla presenza del Papa e della Curia Romana.