Città del Vaticano , 20 March, 2018 / 3:00 PM
Lo sguardo di tutti è all’incontro internazionale che si terrà ad agosto ad Hong Kong. Ma gli altri appuntamenti della Comunità di Taizé per quest'anno sono in località altrettanto significative: l’Ucraina colpita dal conflitto dimenticato e la Spagna della secolarizzazione galoppante. Una agenda presentata al Papa da Frere Alois, attuale priorie della comunità, in una udienza privata lo scorso 12 marzo.
L’udienza concessa al priore di Taizé all'inizio di marzo è ormai una tradizione. Ogni anno, in questo periodo dell’anno, il priore della comunità ecumenica fondata da Frere Roger Schutz va dal Papa e spiega le iniziative dell’anno.
Un comunicato della Comunità di Taizé sottolinea che Frere Alois ha parlato con il Papa della questione dei rifugiati e delle iniziative prese dalla comunità in termini di ricerca ecumenica e per l’accoglienza dei giovani, guardando anche al prossimo Sinodo.
I prossimi incontri di giovani, aggiunge il comunicato, si terranno ad aprile in Ucraina e a Hong Kong ad agosto, mentre l’incontro Europeo si terrà a Madrid alla fine dell’anno.
Gli occhi sono ovviamente rivolti all’incontro di Hong Kong, il più grande, che si terrà dall’8 al 12 agosto. L’ex possedimento coloniale britannico è parte della Cina, e la presenza di tanti giovani cristiani può anche rappresentare un segnale in favore di un maggiore riconoscimento delle comunità cristiane da parte di Pechino.
Durante la settimana, i giovani tra i 18 e i 35 anni che arriveranno in città si impegneranno in eventi di riflessione e silenzio, riunioni internazionali in piccoli gruppi e laboratori su fede, impegno sociale, cultura ed arte .
Sono già cominciati i preparativi: lo scorso mese, alcuni membri della Comunità di Taizé centrale in Francia sono già arrivati ad Hong Kong per aiutare nell’organizzazione dell’evento.
Il Cardinale John Tong Hon, arcivescovo emerito di Hong Kong, ha firmato una lettera congiunta con l’arcivescovo anglicano Paul Kwong e il reverendo So Shing Yii, presidente dell’Hong Kong Christian Council.
Nella lettera, i capi delle chiese cristiane dell’isola sottolineano di vedere nell’iniziativa di Taizé un segno di fede, speranza e amore, così necessaria oggi nel nostro mondo e in particolare per Hong Kong per promuovere giustizia, riconciliazione e pace”.
La lettera aggiunge che l’evento non sarà fine a se stesso, ma piuttosto “un mezzo attraverso il quale i cristiani, insieme a tutte le persone di buona volontà, possano aprire nuovi percorsi di fede”.
La lettera sottolinea anche l’apprezzamento dei capi cristiani per un eventuale aiuto e coinvolgimento delle autorità locali nella preparazione del meeeting.
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