Roma, 19 March, 2018 / 9:55 AM
Papa Francesco apre la Riunione Pre-sinodale del 2018. Al centro i sogni, il futuro, le speranze dei giovani. Il Pontefice è arrivato nella mattinata presso il Pontificio Collegio Internazionale Maria Mater Ecclesia a Roma, ha tenuto un discorso di apertura e successivamente un dialogo spontaneo con i giovani che elaboreranno il documento finale da consegnare al Papa per il Sinodo dei Giovani ad Ottobre.
I giovani presenti alla Riunione pre-sinodale, che terminerà sabato 24 marzo, vengono da ogni parte del mondo. Il Papa saluta tutti con alcune battute a braccio: “Fare uscire quello che ognuno di voi vuole, parlare con coraggio. Non avere vergogna, qui la vergogna si lascia dietro la porta. Quello che sento lo dico. Se parla quello che non mi piace, devo ascoltarlo di più. Ognuno ha il diritto di parlare e di essere ascoltato”.
Per essere qui, alcuni di voi hanno dovuto fare un lungo viaggio. Venite da tante parti del mondo e portate con voi una grande varietà di popoli, culture e anche religioni: non siete tutti cattolici e cristiani, nemmeno tutti credenti, ma siete certamente tutti animati dal desiderio di dare il meglio di voi. E saluto quanti anche quelli che si collegheranno attraverso internet durante questa settimana. Grazie del vostro contributo!”.
Francesco spiega il motivo della presenza dei giovani per questo Sinodo 2018: “In tanti momenti della storia della Chiesa, così come in numerosi episodi biblici, Dio ha voluto parlare per mezzo dei più giovani: penso, ad esempio, a Samuele, a Davide e a Daniele. Fatte le debite proporzioni, ho fiducia che in questi giorni parlerà anche attraverso di voi. Siate coraggiosi questi giorni, avanti con coraggio!”.
Francesco aggiunge ancora a braccio: " Cosa fa un giovane che non trova lavoro? Si ammala, gli viene la depressione, cade nelle dipendenze, si suicida… è curioso le statistiche di suicidio giovanile sono tutte truccate… si suicida, fa il ribelle, o prende l’aereo e va in una città che non voglio nominare e si arruola all’Isis o in un altro di questi movimenti guerriglieri almeno ha senso vivere e avrà uno stipendio mensile".
Per il Pontefice “anche le migliori analisi sul mondo giovanile, pur essendo utili, non sostituiscono la necessità dell’incontro faccia a faccia”. “Qualcuno pensa – commenta il Pontefice - che sarebbe più facile tenervi a distanza di sicurezza, così da non farsi provocare da voi. Ma non basta scambiarsi qualche messaggino o condividere foto simpatiche. I giovani vanno presi sul serio!”.
Francesco tiene a precisare: “Troppo spesso siete lasciati soli. Nella Chiesa non dev’essere così. Il Vangelo ce lo chiede: il suo messaggio di prossimità invita a incontrarci e confrontarci, ad accoglierci e amarci sul serio, a camminare insieme e condividere senza paura. Questa Riunione pre-sinodale vuol essere segno di qualcosa di grande: la volontà della Chiesa di mettersi in ascolto di tutti i giovani, nessuno escluso”.
Il prossimo Sinodo, per il Papa, “sarà anche un appello rivolto alla Chiesa, perché riscopra un rinnovato dinamismo giovanile”. Conclude il Papa il suo discorso: “Abbiamo bisogno di osare sentieri nuovi, anche se ciò comporta dei rischi. Bisogna rischiare, perché l’amore sa rischiare; senza rischiare, un giovane invecchia, e invecchia pure la Chiesa. Perciò abbiamo bisogno di voi giovani, pietre vive di una Chiesa dal volto giovane, ma non truccato: non ringiovanito artificialmente, ma ravvivato da dentro”.
Anche il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, saluta i ragazzi: “Grazie, perché ha voluto che il Sinodo sui giovani fosse anche in certo modo un Sinodo per i giovani, con i giovani e dei giovani, in cui tutti i ragazzi e le ragazze possano sentirsi protagonisti ed esprimere ciò che portano nel cuore”.
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