Acli ad Expo: sviluppo passa da nuova economia domestica

Un momento dell'incontro Un momento dell'incontro

“Dovremmo promuovere una nuova economia domestica che ridefinisca il ruolo fondamentale dello spazio domestico per la promozione di uno sviluppo sostenibile e consapevole. Il lavoro domestico e di cura si deve riappropriare di questi temi a livello globale, essendo un settore che coinvolge 53 milioni di persone, secondo i dati ILO, insieme ad una promozione sempre più ampia della tutela del lavoro domestico quale lavoro dignitoso e della formazione professionale della categoria”. Ne è convinta Raffaella Maioni, Responsabile Nazionale Acli Colf, associazione da tempo impegnata nella lotta per il riconoscimento e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori domestici, che ieri ha promosso un incontro all'Expo di Milano, presso Cascina Triulza.

Occasione, non solo l’esposizione universale e i temi legati allo sviluppo, ma anche il 4° anniversario dell’adozione da parte dell’ILO della Convenzione Internazionale sulle lavoratrici e lavoratori domestici del 2011.

“Vogliamo evidenziare l’importanza del cibo – ha spiegato Maioni - nelle scelte che facciamo ogni giorno in relazione alla nostra cultura, alla nostra salute personale e alla sostenibilità ambientale, alla custodia della terra come nostra casa comune, in sintonia con quello che è il tema della nuova enciclica di Papa Francesco”.

“L’incontro – spiegano dalle Acli - organizzato in collaborazione con Caritas Internationalis e Concorso Lingua Madre ha voluto aprire un confronto sulle questioni del lavoro domestico e di cura, dialogo interculturale, rispetto dei diritti e della protezione sociale, ponendole in relazione con il ‘cibo’, tema portante di EXPO”.

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