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Il Papa: "La gioia nasce dalla consapevolezza del perdono"

“Un filosofo criticava i cristiani, lui si diceva agnostico o ateo, ma criticava i cristiani e diceva questo: ma quelli - i cristiani - dicono di avere un Redentore; io ci crederò, crederò nel Redentore quando loro avranno la faccia di redenti, gioiosi per essere redenti. Ma se tu hai faccia di veglia funebre, ma come possono credere che tu sei un redento, che i tuoi peccati sono stati perdonati? Questo è il primo punto, il primo messaggio della liturgia di oggi: tu sei un perdonato, ognuno di noi è un perdonato”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell’omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.

Essere pessimisti - ha aggiunto il Pontefice, secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana - “non è cristiano. Nasce da una radice che non sa che è stata perdonata, nasce da una radice che non ha sentito mai le carezze di Dio. E il Vangelo, possiamo dire, ci fa vedere questa gioia: la gioia ci porta in fretta, sempre, perché la grazia dello Spirito Santo non conosce la lentezza, non conosce. Lo Spirito Santo sempre va in fretta, sempre ci spinge: andare avanti come il vento nella vela, nella barca”.

Dobbiamo essere - ha concluso Francesco - “cristiani gioiosi, facciamo tutto lo sforzo per far vedere che noi crediamo di essere redenti, che il Signore ci ha perdonato tutto e se noi faremo qualche scivolata Lui perdonerà pure perché è il Dio del perdono, che il Signore è in mezzo a noi e che non ci lascerà cadere le braccia. Questo è il messaggio di oggi: Alzati. Quell’alzati di Gesù, ai malati: Alzati vai, grida di gioia, rallegrati, esulta e acclama con tutto il cuore”.

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