"Oggi tutti noi fratelli e sorelle di ogni tradizione religiose" aderiamo alla "giornata di preghiera e penitenza indetta dall'alto comitato della fratellanza umana. Ognuno di noi prega, le comunità pregano, le confessioni religiose pregano, pregano Dio tutti i fratelli uniti nella fratellanza che ci accumuna in questo momento di dolore, di tragedia". Lo ha detto il Papa, nell'omelia della Messa celebrata a Santa Marta.
“Oggi è la giornata degli infermieri. Ieri ho inviato un messaggio: preghiamo oggi per infermiere ed infermieri, ragazzi e ragazze che hanno scelto questa professione, che è più di una professione, è una vocazione, una dedizione… Il Signore li benedica e in questo tempio della pandemia hanno dato esempio di eroicità e hanno dato anche la vita. Preghiamo per gli infermieri e le infermiere”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
“Nei due giorni passati sono state due commemorazioni: il 70º della dichiarazione di Schuman che dà inizio alla Unione Europea e anche la commemorazione della fine della guerra. Chiediamo al Signore per l'Europa oggi che cresca unita: questa unità di fratellanza che fa crescere tutti i popoli nell’unità e nella diversità”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa della V Domenica di Pasqua celebrata a Santa Marta
Aprendo la Messa di stamane a Santa Marta il Papa – ricordando la memoria liturgica di Santa Luisa de Marillac – ha pregato “per le suore vincenziane che portano avanti l’ambulatorio e l’ospedale da quasi 100 anni e lavorano qui a Santa Marta per quest’ospedale. Il Signore benedica le suore”.
“Ho ricevuto una lettera di un gruppo di artisti che ringraziavano per la preghiera che noi abbiamo fatto per loro, vorrei chiede il Signore li benedica perché gli artisti ti fanno capire cos'è la bellezza e senza il bello Il Vangelo non si può capire: preghiamo un'altra volta per gli artisti”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
“Preghiamo oggi per i defunti che sono morti la pandemia, sono morti da soli, sono morti senza la carezza dei familiari, tanti di loro neppure col funerale. Il Signore li riceva nella gloria”. Così il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
“Preghiamo oggi per i defunti, per coloro che sono morti per la pandemia e in particolare per i defunti diciamo così anonimi: abbiamo visto le fotografie nelle fosse comuni, tanti sono lì”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa mattutina celebrata a Santa Marta.
"In questo tempo nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perche’ dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e dell’obbedienza alle disposizioni perche’ la pandemia non torni". Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa mattutina celebrata a Santa Marta.
“Preghiamo oggi per tutte le persone che soffrono la tristezza, perché sono soli o perché non sanno quale futuro li aspetta, perché non possono portare avanti la famiglia, perché non hanno soldi, perché non lavoro: tanta gente che soffre la tristezza, per loro preghiamo oggi”. Lo ha detto il Papa, aprendo la Messa mattutina della III Domenica di Pasqua a Santa Marta.
“Preghiamo insieme oggi per le persone che svolgono servizi funebri. E’ tanto doloroso, tanto triste quello che fanno loro e sentono il dolore di questa pandemia così vicino: preghiamo per loro”. Lo ha detto stamane il Papa, aprendo la Messa a Santa Marta.
“Ci sono tante famiglie che hanno bisogno, fanno la fame e purtroppo li aiuta il gruppo degli usurai: questa è un'altra pandemia, la pandemia sociale. Famiglie che hanno un lavoro giornaliero, purtroppo lavoro in nero e non possono lavorare per dare mangiare ai figli e poi gli usurai si prendono il poco che hanno. Preghiamo per queste famiglie, per tanti bambini di queste famiglie, per la dignità di queste famiglie e preghiamo anche per gli usurai: il Signore tocchi i loro cuori e si convertano”. Lo ha detto Papa Francesco aprendo la Messa mattutina a Santa Marta, nel giorno in cui la Chiesa festeggia San Giorgio, festa onomastica del Pontefice.
"In questo tempo c'è tanto silenzio. Si può sentire il silenzio, che questo silenzio che è un po' nuovo nelle nostre abitudini ci insegni ad ascoltare ci faccia crescere nella capacità di ascolto. Preghiamo per questo". Così stamane il Papa ha aperto la Messa celebrata a Santa Marta.
Commentando l’incontro con i discepoli narrato oggi nel Vangelo, Papa Francesco – nell’omelia pronunciata stamane durante la Messa a Santa Marta - osserva che in quel dialogo tra Gesù e i suoi “viene una frase che a me dà tanta consolazione e questo passo del Vangelo è uno dei miei preferiti: poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, la gioia gli impediva di credere, era tanta quella gioia che poteva essere reale, troppa gioia e questo impediva di credere. La gioia, i momenti di grande gioia, erano strapieni di gioia ma paralizzati per la gioia e la gioia è uno dei desideri che Paolo fa ai suoi i Roma: che il Dio della speranza vi riempia di gioia”.
“Preghiamo perché il Signore ci dia la grazia dell'unità fra noi, che le difficoltà di questo tempo ci facciano scoprire la comunione fra noi, l'unità che è sempre superiore ad ogni divisione”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
“In questi giorni di Quaresima abbiamo visto le persecuzioni subite da Gesù e come i dottori della legge si sono accaniti contro di Lui: è stato giudicato con accanimento essendo innocente. Io vorrei pregare oggi per tutte le persone che soffrono una sentenza ingiusta per l’accanimento”. Lo ha detto il Papa, stamane, iniziando così la Messa mattutina a Santa Marta.
“Questi giorni di dolore e tristezza evidenziano tanti problemi nascosti: sui giornali oggi c'è una foto colpisce il cuore, tanti senzatetto di una città sdraiati in un parcheggio. Tanti senzatetto ci sono oggi e chiediamo a Santa Teresa di Calcutta che risvegli in noi il senso della vicinanza a tante persone che nella società nella vita normale vivono nascoste come i senzatetto che nel momento della crisi si evidenziano così”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, aprendo la Messa quotidiana a Santa Marta.
"Preghiamo per coloro che sono senza fissa dimora, in questo momento in cui dobbiamo essere dentro casa: perchè la società si accorga di questa realtà e li aiuti e la Chiesa li accolga". Questa l'intenzione che il Papa ha voluto esprimere all'inizio della Messa mattutina a Santa Marta.
“Pensiamo alla paura degli anziani soli in casa o nelle case di riposo che non sanno cosa accadrà, la paura dei lavoratori senza lavoro fisso che pensano a come dar da mangiare ai figli e vedono venire la fame, la paura di tanti servitori sociali che aiutano ad andare avanti la società e possono prendere la malattia, le paure di ognuno di noi: ognuno conosce la propria. Preghiamo perché il Signore ci aiuti ad aver fiducia e a vincere la paure”. Così Papa Francesco stamane aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
In questi giorni sono mancati medici, sacerdoti e infermieri. Si sono contagiati perchè erano al servizio degli ammalati. Preghiamo per le loro famiglie. Ringrazio Dio per l'esempio di eroicità che ci danno nel curare gli ammalati. Così il Papa, stamane, aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
“Oggi vorrei ricordare le famiglie che non possono uscire da casa, forse l'unico orizzonte che hanno il balcone: perché sappiano trovare il modo di comunicarsi bene e di costruire rapporti di amore nella famiglia e sappiano vincere lei angosce di questo tempo insieme in famiglia. Chiediamo per la pace delle famiglie oggi in questa crisi, e per la creatività”. E’ l’intenzione offerta dal Papa, stamane, nella Messa celebrata a Santa Marta.