Città del Vaticano , 17 December, 2017 / 12:14 AM
“Se togliamo Gesù, che cosa rimane del Natale? Una festa vuota”.
Papa Francesco lo dice con forza e allegria ai tanti bambini romani che in Piazza San Pietro attendono che il Papa benedica i loro bambinelli per il presepe.
Un tradizione antica per la Terza Domenica di Avvento promossa del Centro Oratori Romani. “Quando pregherete a casa- ha detto Francesco- davanti al presepe con i vostri familiari, lasciatevi attirare dalla tenerezza di Gesù Bambino, nato povero e fragile in mezzo a noi, per darci il suo amore. Questo è il vero Natale”.
Nella riflessione prima della preghiera dell’ Angelus il Papa ha spiegato cosa significhi” domenica della gioia” la Domenica Gaudete, usando San Paolo che parla di tre atteggiamenti: "la gioia costante, la preghiera perseverante e il continuo rendimento di grazie”.
Rimanere nella gioia “anche quando le cose non vanno secondo i nostri desideri. Le angosce, le difficoltà e le sofferenze attraversano la vita di ciascuno, e tante volte la realtà che ci circonda sembra essere inospitale e arida, simile al deserto nel quale risuonava la voce di Giovanni Battista” dice il Papa ma Gesù porta il “lieto annuncio”. La missione di Gesù “nel mondo consiste nella liberazione dal peccato e dalle schiavitù personali e sociali che esso produce. Egli è venuto sulla terra per ridare agli uomini la dignità e la libertà dei figli di Dio, che solo Lui può comunicare”. E la gioia, aggiunge il Papa, è anche la pace "ma c’è quella gioia profonda, che è la pace: anche quella è gioia, è dentro. E la pace è una gioia “a livello del suolo”, ma è una gioia".
Poi la preghiera per “entrare in una relazione stabile con Dio, che è la fonte della vera gioia” e per cui “il cristiano, avendo incontrato Gesù, non può essere un profeta di sventura, ma un testimone e un araldo di gioia. Una gioia da condividere con gli altri; una gioia contagiosa che rende meno faticoso il cammino della vita”.
Infine bisogna ringraziare avere un “amore riconoscente nei confronti di Dio”.
Il pensiero del Papa va a Maria: “Lei è “causa della nostra gioia”, non solo perché ha generato Gesù, ma perché ci rimanda continuamente a Lui”.
Il Papa ha anche pregato insieme ai Vescovi della Nigeria “per la liberazione delle sei Suore del Cuore Eucaristico di Cristo, rapite circa un mese fa dal loro convento a Iguoriakhi. Prego con insistenza per loro e per tutte le altre persone che si trovano in questa dolorosa condizione: possano, in occasione del Natale, ritornare finalmente alle loro case”.
Poi la festa con i bambini. Che così hanno anche fatto gli auguri al Papa per il suo compleanno. In queste ore molti sono stati i messaggi di auguri ufficiali ricevuti dal Pontefice che ha scelto però di festeggiare con i bambini del Dispensario di Santa Marta questa mattina.
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