Dublino, 06 December, 2017 / 2:00 PM
Si chiama “An Leabhar Aifrinn Rómhánach”, significa semplicemente “Il Messale Romano” ed è il nuovo lezionario liturgico in lingua gaelica, che è stato utilizzato a partire dallo scorso 3 dicembre.
È la seconda edizione del Lezionario. La preparazione della traduzione è cominciata nel 2003, e ci hanno lavorato in moltissimi tra linguisti, teologi e persone di madrelingua irlandese, che hanno curato le revisioni, la parte musicale e l’edizione finale.
L'operazione è particolarmente importante. In pochi sanno che l’irlandese – il gaelico – è una lingua completamente diversa dall’inglese. Ma ancora meno persone comprendono quanto è importante avere una edizione in lingua locale del Lezionario, per ora stampato in 800 copie di 685 sono state già vendute, come sottolinea la Conferenza Episcopale Irlandese.
Il fatto che ci sia un Lezionario in lingua gaelica non è così scontato. L’Irlanda è stata evangelizzata in latino, perché quando i missionari arrivarono nel territorio nel V secolo, decisero di non tradurre la liturgia, ma di utilizzare la liturgia di lingua latina. E questo nonostante la maggioranza degli abitanti dell’Irlanda non comprendesse il latino.
Il punto, per gli uomini di Chiesa, era che l’evangelizzazione avesse un impatto sull’Occidente, e questo poteva accadere solo in latino. Così, per fare degli esempi, il monaco anglo-sassone San Bonifacio, il famoso apostolo della Germania, aveva imparato il latino come un linguaggio straniero, e questo gli rendeva difficile parlare con Papa Gregorio II, il quale utilizzava una forma più colloquiale di latino.
Per questo, lui, come altri evangelizzatori del Nord Europa, preferivano comunicare con Roma in latino scritto, preferendolo alle emergenti lingue romanze. E così, successe che il latino divenne la formula preferita per la liturgia, sebbene non compresa.
Dopo la Riforma, la Chiesa Anglicana ha tentato di predicare in gaelico, ma senza successo. In Irlanda, la Messa non è stata celebrata in lingua locale fino al Concilio Vaticano II.
Da lì, venne la prima edizione del Lezionario in Lingua Gaelica, che fu opera di una persona sola, la quale non tradusse l’intero messale romano.
C’era, dunque, bisogno di una nuova edizione, con una traduzione più letterale e completa, per superare quella libera e incompleta che è stata usata fino ad ora. È, questa l’ultima traduzione fatta prima del Magnum Principium, il motu proprio del Papa che ha dato le nuove norme sulle traduzioni dei testi liturgici, e ha seguito le linee guida dell’istruzione Liturgiam Authenticam. La prima traduzione di una lingua particolare secondo i dettami del Magnum Principium sarà probabilmente quella in lingua “rom” in Ungheria, dopo che già l’intera Bibbia è stata tradotta nella lingua degli zingari e presentata a Papa Francesco durante la recente visita ad limina.
Ma perché il gaelico? Perché è la lingua ufficiale della Repubblica di Irlanda, dove il 6 per cento dei bambini ricevono educazione scolastica e pastorale in irlandese.
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