Città del Vaticano , 04 December, 2017 / 12:15 AM
“Non siamo immersi nel caso, né trascinati da una serie di eventi disordinati, ma, al contrario, la nostra vita e la nostra presenza nel mondo sono frutto di una vocazione divina”. Lo scrive Papa Francesco nel Messaggio per la 55ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
Di fronte alla chiamata, è necessario - suggerisce Francesco - “ascoltare, discernere e vivere questa Parola che ci chiama dall’alto”.
Dio chiama spesso - osserva ancora il Pontefice - in maniera silenziosa: pertanto bisogna “predisporsi a un ascolto profondo della sua Parola e della vita, prestare attenzione anche ai dettagli della nostra quotidianità, imparare a leggere gli eventi con gli occhi della fede, e mantenersi aperti alle sorprese dello Spirito. Non potremo scoprire la chiamata speciale e personale che Dio ha pensato per noi, se restiamo chiusi in noi stessi, nelle nostre abitudini e nell’apatia di chi spreca la propria vita nel cerchio ristretto del proprio io, perdendo l’opportunità di sognare in grande e di diventare protagonista di quella storia unica e originale, che Dio vuole scrivere con noi”.
Ascoltare questa chiamata silenziosa oggi è difficile di fronte “al chiasso esteriore”.
Il secondo aspetto che il Papa ripropone è il discernimento, unico mezzo per “scoprire la propria vocazione” che “ha sempre una dimensione profetica”. “Anche oggi - aggiunge Francesco - abbiamo tanto bisogno del discernimento e della profezia; di superare le tentazioni dell’ideologia e del fatalismo e di scoprire, nella relazione con il Signore, i luoghi, gli strumenti e le situazioni attraverso cui Egli ci chiama. Ogni cristiano dovrebbe poter sviluppare la capacità di leggere dentro la vita e di cogliere dove e a che cosa il Signore lo sta chiamando per essere continuatore della sua missione”.
La vocazione infine - conclude il Papa - va vissuta poiché “la vocazione è oggi! La missione cristiana è per il presente! E ciascuno di noi è chiamato – alla vita laicale nel matrimonio, a quella sacerdotale nel ministero ordinato, o a quella di speciale consacrazione – per diventare testimone del Signore, qui e ora. Questo oggi proclamato da Gesù, infatti, ci assicura che Dio continua a scendere per salvare questa nostra umanità e farci partecipi della sua missione. Il Signore chiama ancora a vivere con Lui e andare dietro a Lui in una relazione di speciale vicinanza, al suo diretto servizio. E se ci fa capire che ci chiama a consacrarci totalmente al suo Regno, non dobbiamo avere paura! È bello – ed è una grande grazia – essere interamente e per sempre consacrati a Dio e al servizio dei fratelli”.
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