Sarajevo, 06 June, 2015 / 12:45 AM
“Sono convinto che si siano uniti in preghiera non solo i cattolici, ma anche tutti gli altri, ognuno a modo proprio; hanno pregato, mediante i loro buoni desideri, anche coloro che non si considerano credenti”. Sono le parole di ringraziamento del Cardinale Vinko Puljic rivolte al Papa al termine della Messa solenne a Sarajevo.
“Questo paese – ha spiegato l’Arcivescovo di Sarajevo – ha vissuto terribili guerre e regimi. È ferito e spossato. La Chiesa cattolica in questa regione è stata dimezzata. Con tristezza costatiamo, ogni giorno, che siamo sempre di meno. La Sua parola di padre, la preghiera di pastore e la Sua forte e autorevole presenza ci donano la forza di vivere qui e lavorare con gli altri per costruire la pace e il dialogo in questo paese.”
“Se Dio ci ha chiamati alla vita in questa terra e da tutto il mondo –si è chiesto il porporato – ha scelto proprio questo paese per donarci il respiro della vita, possiamo, noi, forse non amare questa terra? Dobbiamo, forse, temere di vivere qui, se Dio è con noi e se noi siamo con Dio? Se Dio ci fa nascere differenti, forse dobbiamo aver paura di queste differenze? Questo giorno e questo evento è per noi un forte sostegno per i pastori e per tutti i fedeli di questo paese. Sono qui presenti molti pellegrini provenienti dai paesi limitrofi, venuti a vederLa, ascoltarLa, sostenerLa e a fortificarsi per vivere il loro cristianesimo con ancora più franchezza e coraggio e per costruire la pace e promuovere il dialogo”.
Il Cardinale ha poi ringraziato il Papa per aver ricevuto i vescovi bosniaci in visita ad limina nel marzo scorso. “Desidero ringraziarLa per averci incoraggiati e raccomandato di non risparmiare le nostre forze nel sostenere i deboli; di aiutare - nel modo più appropriato - coloro che hanno un sincero e legittimo desiderio di rimanere nel proprio paese natale; di provvedere alla fame spirituale di coloro che credono nei valori eterni, provenienti dal Vangelo. Sinceramente cerchiamo di fare tutto questo, ma avevamo bisogno del sostegno e dell’incoraggiamento che oggi Lei ci ha portato con la Sua presenza e la Sua parola di pastore. Qui si trovano le nostre radici secolari. Nel corso della storia abbiamo vissuto diverse ondate di persecuzione, di martirio e d’ingiustizia, così come tanti altri. Grazie alla fede coraggiosa dei nostri antenati ed al nutrimento della fede nelle famiglie, siamo sopravvissuti fino ad oggi. Desidero ringraziarLa di cuore per la comprensione mostrata verso questo paese, per tutti i popoli e gli uomini che vivono in esso. La Sua presenza ci incoraggia ma, allo stesso tempo, è un messaggio al mondo che esprime che noi vogliamo essere quello che siamo, che desideriamo restare su questo suolo nativo con gli altri e con chi è diverso, per costruire il futuro di questo paese sulla base della parità dei diritti e delle libertà”.
Il Cardinale Pulijc ha ricordato inoltre la schiera di martiri bosniaci “testimoni coraggiosi della fede e, per noi, esempio vivente e stimolo a vivere con coraggio nella fede degli antenati”, implorando la benedizione del Papa affinchè “fortifichi e rafforzi la nostra missione in queste regioni e in questi tempi”.
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