Roma, 12 October, 2017 / 12:00 AM
Nel corso della Visita al Pontificio Istituto Orientale - in occasione dei 100 anni di fondazione - Papa Francesco ha lasciato al Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale, un messaggio in cui Francesco invita docenti e studenti a interrogarsi "circa la missio che dovrà compiere questo Istituto in futuro".
"Invito - sprona il Papa - i docenti a porre al primo posto dei loro impegni la ricerca scientifica, sull’esempio dei predecessori. Mantenendo intatta l’attenzione e l’applicazione alla ricerca tradizionale, invito tutti a offrire a quelle Chiese e all’intera comunità ecclesiale la capacità di ascolto della vita e di riflessione teologica per aiutare a sostenerne l’esistenza e il cammino".
"Molti degli studenti e dei professori - aggiunge Francesco - avvertono questo momento importante della storia. Codesto Istituto ha il compito di aiutare questi nostri fratelli e sorelle a rafforzare e consolidare la propria fede davanti alle tremende sfide che si trovano ad affrontare. E’ chiamato ad essere il luogo propizio per favorire la formazione di uomini e donne, seminaristi, sacerdoti e laici, in grado di rendere ragione della speranza che li anima e li sostiene e capace di collaborare con la missione riconciliatrice di Cristo".
"Esorto i docenti - prosegue Papa Francesco - a mantenersi aperti a tutte le Chiese orientali, considerate non solo nella loro configurazione antica, ma anche nell’attuale diffusione e talvolta tormentata dispersione geografica. In rapporto poi alle venerande Chiese orientali, con le quali siamo tuttora in camminoverso la piena comunione e che proseguono autonomamente il loro cammino, il Pontificio Istituto Orientale ha una missione ecumenica da portare avanti, attraverso la cura delle relazioni fraterne, lo studio approfondito delle questioni che ancora sembrano dividerci e la fattiva collaborazione su temi di primaria importanza, nell’attesa che, quando il Signore vorrà e nella maniera che Egli solo conosce, tutti siano una cosa sola".
"Con il crollo dei regimi totalitari e delle varie dittature, che in alcuni paesi ha purtroppo creato condizioni favorevoli al dilagare del terrorismo internazionale, i cristiani delle Chiese orientali - conclude il Papa - stanno sperimentando il dramma delle persecuzioni e una diaspora sempre più preoccupante. Su queste situazioni nessuno può chiudere gli occhi. Come porzione di Chiesa in uscita, l’Istituto Orientale è chiamato a porsi in ascolto orante, per recepire che cosa il Signore vuole in questo preciso momento e ignaziano, ricercare nuove vie da percorrere. Si tratterà di stimolare i futuri pastori a infondere nei loro fedeli orientali, dovunque si trovino, un amore profondo per le loro tradizioni e il loro rito di appartenenza; e, in pari tempo, di sensibilizzare i vescovi delle diocesi latine a farsi carico dei fedeli orientali geograficamente dislocati privi della gerarchia propria, assicurando ai singoli e alle famiglie un’adeguata assistenza spirituale e umana".
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