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Un servizio di EWTN News

Gänswein ai cresimandi: la più grande rete sociale del mondo è la Chiesa

Il Prefetto della Casa Pontificia Georg Gänswein a Sant' Anna

La cresima? Un modo per entrare a far parte dell’ “account della Chiesa cattolica”. Parola del Prefetto della Casa Pontificia l’arcivescovo Georg Gänswein che domenica ha impartito il sacramento della confermazione a quindici ragazzi nella parrocchia del Vaticano, Sant’ Anna.

Il presule, che ama dedicare il tempo libero dagli impegni del suo ufficio alla pastorale, ha detto nella omelia che la Chiesa è la più grande rete mondiale e che  ha più amici di qualunque pagina facebook. L’amico più grande ovviamente Gesù. “Oggi ricevete il sacramento della cresima con cui sarà rinnovata la vostra amicizia con Dio iniziata con il vostro battesimo, anzi sarà suggellata, confermata tramite la croce sulla fronte” ha spiegato l’arcivescovo, e “conoscere l’altro, sapere chi l’altro è veramente è una delle più importanti caratteristiche dell’amicizia”.

Ma i social network hanno uno svantaggio: “parlare face to face con i pochi amici veri è possibile solo nel contatto personale”.

Il contatto che ha creato Dio con noi tramite Gesù: “Egli ci ha comunicato il suo segreto: essere un Dio trinitario, che è in sé amore, amicizia”, per questo di “Gesù Cristo ci possiamo fidare totalmente, possiamo comunicargli tutti; a Lui possiamo aprirci totalmente anzitutto nella preghiera”, possiamo “dire tutto, affidargli tutto: sofferenze, desideri, problemi, angosce ma anche vittorie, gioie, successi”. Ecco perché nelle Scritture Dio è definito roccia: “come simbolo di affidabilità e attendibilità: alla roccia mi posso reggere, la roccia mi tiene; mi posso fidare che non si rompe, non rompe cioè l’amicizia: Dio è sempre fedele”.

La cresima è il momento dell’ Amen “sì, credo, mi fido del mio Dio; mi fido che Egli mi ama, mi accompagna, che sarà sempre con me”. E “Gesù è sempre accanto a noi” per questo l’augurio ai neo cresimati è stato “di approfondire questa amicizia don Dio, e con tante persone, per diventare felici”.

Una raccomandazione l’arcivescovo Gänswein l’ha poi rivolta ai genitori: restare accanto ai ragazzi aiutandoli “con il colloquio” e con “il buon esempio nella vita quotidiana come cristiani”. Ai padrini una richiesta: dire nel proprio cuore, al momento di mettere la mano sulla spalla destra del cresimando, “tu sei e rimani il mio amico, puoi fidarti di me, ti aiuto e sono al tuo fianco”.

I ragazzi hanno seguito una preparazione di due anni nella piccola parrocchia pontificia come ha spiegato il parroco, l’agostiniano Padre Bruno Silvestrini che ha presentato i ragazzi al celebrante.

 

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