venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Le categorie dei credenti. XV Domenica del Tempo Ordinario

Nel brano di vangelo Gesù racconta una parabola. Altre ne sentiremo nelle prossime domeniche. La parabola è un racconto che partendo dalla vita vissuta, dagli eventi quotidiani, di cui tutti hanno esperienza, parla di Dio e dunque facilita la comprensione della Verità non tanto con il ragionamento, ma illuminando la mente e la fantasia di chi ascolta.

Nella parabola di oggi il protagonista è un seminatore. Gesù parla di se stesso e del suo apostolato, il quale non è esente da insuccessi. Il Signore è onesto e realista e proprio per questo è in grado di analizzare lucidamente anche i suoi fallimenti “pastorali”. Nello stesso tempo, però, attraverso la parabola ci offre una straordinaria lezione di speranza. Invita a riconoscere che la Parola di Dio nonostante tutte le apparenze contrarie, avrà un effetto sicuro, produrrà un raccolto nel cuore dell’uomo, della Chiesa e del mondo.

Gesù vede molto lontano e dichiara che il seme - la sua Parola e la Fede - ha un nemico, un nemico temibile che chiama il Maligno. Ebbene a causa di questo “Nemico” ci sono persone che, pur ricevendo l’annuncio della Parola di Dio, non giungono alla fede a causa della superficialità con cui affrontano la vita, La quale impedisce qualsiasi radicamento per mancanza di profondità interiore.
Insieme a queste persone ce ne sono altre, che pur avendo iniziato a credere, poi abbandonano il cammino perché mancano di radici. Si tratta delle persone che si entusiasmano per Gesù, conoscono momenti di commozione, fanno buoni propositi ma poi, quando sopraggiungono ostilità a causa del vangelo o sofferenze e difficoltà legate alla vita, lo abbandonano, quasi la fede fosse un’assicurazione che libera la vita dal suo corso ordinario e dalla poca attraente ferialità.

Una terza categoria di credenti è dato da coloro che si lasciano prendere dalla spirito del mondo perché condizionati dal contesto di incredulità nel quale si trovano a vivere. Quante volte sentiamo fare questi ragionamenti: “Come posso andare a Messa la domenica quando gioca la mia squadra del cuore?; quando è l’unico giorno nel quale posso fare quello che voglio?; quando devo fare i turni al lavoro?…e poi avrò anch’io il diritto di riposarmi dopo una settimana stressante?”. E così cioè che è veramente essenziale, il Signore, passa in secondo, terzo piano...

Nei casi appena ricordati emerge una conseguenza esistenziale: aumenta il vuoto del nostro cuore perché ci si lascia illudere ed affascinare dalle creature e ci si dimentica dell’Unico che può dare consistenza alla vita, il Signore.

San Tommaso d’Aquino afferma: Il seme trova tre impedimenti, dal momento che richiede tre cose: la memoria in cui venga conservato; l’amore in cui affondi le radici; e infine l’impegno. La memoria è tolta dalla vanità; l’amore o la carità dalla durezza; e l’impegno dai vizi”. E’ un invito a vigliare su noi stessi perché vanità, durezza e vizio non prendano il sopravvento nella nostra vita

L’ultima categoria di credenti è data da coloro che portano frutto. E questo accade quando la Parola ricevuta e accolta si trasforma in opere e il discepolato si trasforma in fedeltà a Cristo.

Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica

Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.

Clicca qui

La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!

La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.

Donazione a CNA