Roma , 27 May, 2015 / 11:22 AM
C’è un filo rosso che collega le conclusioni del Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato, e la laudatio pronunciata dal Cardinal Reinhard Marx, nelle vesti di presidente della Fondazione Centesimus Annus. Ovvero la convinzione che senza una ispirazione morale, non ci può essere una economia destinata allo sviluppo dell’essere umano.
Entrambi intervengono, martedì 26 maggio, al secondo giorno della Conferenza Internazionale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice. Viene premiato Pierre de Lauzun, un finanziere francese che con un libro ha dimostrato l’importanza del pensiero della Chiesa nella finanza. E vengono premiati due giovani studiosi, Alexander Stummvoll, per la sua tesi di dottorato sull’impatto della Dottrina Sociale della Chiesa nelle relazioni internazionali; e padre Arturo Belloq Montano, sempre per una tesi dottorale che spiega cosa è la Dottrina Sociale della Chiesa.
La chiave di lettura è data dal Cardinal Parolin nelle conclusioni dell’incontro. La conferenza internazionale Centesimus Annus aveva come tema “Ripensare le chiavi della vita sociale ed economica,” e questo permette al Segretario di Stato di ripartire dagli idoli della finanza che Benedetto XVI citò più volte e poi riprese nella Caritas in Veritate, un tema che tra l’altro è ripreso da Papa Francesco.
Secondo il Cardinal Parolin, i principi etici che sono alle basi della dottrina sociale cattolica “possono servire come un modello di riferimento e una chiave di interpretazione” nello sforzo di rendere l’economia più ‘umana’. “Il suo principale punto di riferimento deve essere la dignità della persona umana e la promozione del bene comune – afferma il Segretario di Stato – viviamo in un tempo in cui, sfortunatamente, il modello economico prevalente rivela molte riduzioni, disfunzioni e deviazioni che pesano fortemente nella salute del pianeta.”
Tutto questo “colpisce i principi etici e morali che guidano molte forme di comportamento nella famiglia umana.” Ma allo stesso tempo, molti settori della società chiedono un riesame delle procedure, e questa riflessione oggi è “anche più necessaria in un mondo globalizzato in cui l’attività finanziaria è portata avanti con mezzi e strumenti considerabilmente complessi.”
Insomma – conclude il Cardinale – “la chiave è la formazione morale delle persone individuale di cui c’è bisogno ad ogni livello, che può portarli a riscoprire il significato del lavoro personale e collettivo al servizio dello sviluppo umano integrale.”
E di morale parla anche il Cardinal Marx, nella laudatio di Pierre del Lauzun, il cui libro Finance. Un regard chrétien .De la banque médiévale à la mondalisation financière. (Finanze. Uno sguardoo cristiano. Dalla banca medievale alla mondializzazione finanziaria) ha suscitato l’attenzione della giuria. Per il Cardinal Marx, il libro di De Lauzun rappresenta un avvertimento sulla responsabilità morale di tutti gli attori coinvolti nella battaglia economica. “Non è possible delegare le proprie responsabilità ad altri. In questo modo – dice il Cardinale – De Lauzun da una parte sottolinea il bisogno di regole che siano messe sul mercato dall’autorità politica, con lo scopo di assicurare il bene comune.” Dall’altra parte – nota l’arcivescovo di Monaco e Frisinga – “ogni sistema di regole deve anche basarsi sull’umanità degli agenti umani.” Certo, non c’è una risposta semplice. Ma di certo la morale cristiana è una chiave fondamentale per raggiungere il bene comune. Tanto più che – ricorda il Cardinal Marx – De Lauzun “mostra come il pensiero cristiano abbia sempre contribuito allo sviluppo del pensiero economico nel suo tempo.”
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