Stoccolma, 22 May, 2017 / 2:00 PM
È la prima volta per la Scandinavia. Un cardinale non c'è mai stato in queste terre sconvolte dalla tempesta della riforma e oggi periferia del mondo cattolico e anche frontiera della immigrazione.
La notizia arriva alla fine della messa delle domenica quella principale con tutta la comunità della parrocchia dei gesuiti a Uppsala. Stupore, gioia, incredulità sono le prime sensazioni. Poi inizia la tempesta di telefonate. Radio e TV si scatenano perchè per la Svezia è davvero un evento. In poco tempo la radio nazionale è in diretta. La Svezia laica cerca di capire che cosa vuol dire essere cardinale.
Nel paese Anders Arborelius è conosciuto soprattutto per la sua forte spiritualità. 27 anni in monastero come carmelitano lo hanno reso uno degli autori più significativi in questo settore che ha molto interesse nel paese di Swedenborg. Ma Arborelius non è certo uno spiritualista. La sua solida formazione carmelitana lo ha portato nel 1998 a diventare il primo vescovo di nazionalità svedese dai tempi della riforma. "E' un grande segno di attenzione del Papa per noi piccola comunità", dicono i cattolici qui appena avuta la notizia.
"Naturalmente è una grande gioia che proprio la nostra parte del mondo riceva questa attenzione da parte del Papa, anche se io stesso provo un certo timore!" dice subito Arborelius. Nel viaggio di Papa Francesco lo abbiamo imparato a conoscere, vestito con l'abito del suo ordine, la barba e il largo sorriso. Eppure ha dovuto essere molto deciso quando ha chiesto al Papa che celebrasse la messa per i cattolici lo scorso novembre. Francesco non voleva, avrebbe snaturato il senso del viaggio ecumenico, diceva. Ma il vescovo di Stoccolma da buon pastore sapeva che i cattolici, una minoranza in un paese secolarizzato, avevano bisogno di essere confermati nella fede.
"Ci rallegriamo anche - dice nella sua prima dichiarazione il neo porporato -per il fatto che la Svezia e la Scandinavia siano più presenti sulla mappa della Chiesa cattolica universale, e che la Chiesa cattolica sia più presente sulla mappa qui. Dopo la commemorazione della riforma e la visita del Papa, qui in Svezia l'anno scorso siamo anche felici che il Papa attiri l' attenzione sui nostri sforzi e sul nostro lavoro per l' unità tra noi cristiani".
Arborelius è nato in Svizzera da genitori svedesi e il suo cammino di fede inizia solo dopo i 15 anni.
Nel 2005 diventa membro del pontificio consiglio per i laici, oggi confluito nel dicastero per laici famiglia e vita. E ai laici si è dedicato moltissimo il vescovo Anders come tutti lo chiamano in Svezia. soprattutto ai giovani. Lo sottolineano i gesuiti ad Uppsala, commentando la notizia, ma anche nella redazione di Katolskt magasin il giornale della diocesi di Stoccolma, la unica diocesi e della Svezia. Arborelius è il solo vescovo del paese, anche se in altri tempi Stoccolma aveva un ausiliare, ma era l'epoca in cui il vescovo era tedesco e il suo ausiliare inglese. Arborelius conosce bene la sua gente e i suoi giovani che accompagna sempre nelle GMG in ogni parte del mondo. Qualcuno in diocesi vede che però l'energia non è quella di un tempo e pensa che sarebbe una buona cosa avere di nuovo un ausiliare in diocesi.
Del resto il vescovo non è un grande organizzatore, anche se il suo impegno per il viaggio di Francesco è stato notevole.
Arborelius è nato il 24 settembre del 1949 ed è stato ordinato nel 1979, nel '98 la ordinazione episcopale la riceve dal suo predecessore.
A Roma viene spesso, parla italiano e spagnolo, e proprio in spagnolo nella saluto al Papa nella messa a Malmö il primo novembre scorso disse: noi siamo la periferia!
Arborelius é molto vicino ai problemi dei rifugiati e la Caritas opera con impegno nelle varie parrocchie. Certo non tutto é semplice, e anzi nei campi di accoglienza in molte parti del paese la violenza diventa difficile da affrontare. Arborelius avrebbe voluto che il Papa vedesse la situazione, ma non c'è stato tempo.
Ora magari avrà più occasioni occasioni di incontro, anche se la sua vita non cambierà molto.
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