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Un servizio di EWTN News

Quarant'anni di Movimento per la vita. Un bilancio amaro

Quarant’anni di Movimento per la vita, fatti di battaglie e di accompagnamento per agevolare la vita nascente. Con oltre 170mila bambini “salvati” su oltre cinque milioni e mezzo di aborti. Ecco perché il bilancio, guardando alla società, è amaro. “Quarant’anni di aborto legalizzato hanno trasformato il costume del Paese”, il commento di Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita.

“Ciò che prima era un crimine, si è trasformato in una necessità da tutelare e a cui dare risposta nelle strutture pubbliche”, afferma il Presidente. C’è di più: “Ora la cultura individualistica e radicale che domina trasversalmente lo scenario politico vorrebbe far cadere l'ultima barriera, facendo dell'aborto un vero e proprio diritto. Nel frattempo gli interessi delle multinazionali del farmaco, con la Ru486 e con le pillole dei giorni dopo somministrate a concepimento avvenuto, stanno riportando l'aborto nella sfera privata e nella clandestinità, contro le stesse intenzioni della 194”.

La festa dei quarant’anni ricorda il 22 maggio 1975, quando veniva fondato il Centro di aiuto alla vita di Firenze, che nel corso degli anni, insieme agli altri Cav sparsi sul territorio nazionale, ha dato vita al Movimento per la vita.

“Erano gli anni in cui una cultura radicaleggiante e anti natività, dopo aver realizzato proprio a Firenze azioni illegali come la clinica degli aborti, avrebbe portato nel all’approvazione della legge 194 che legalizzava in Italia l’interruzione di gravidanza” spiegano dal Movimento.

Un cammino che non si è interrotto. “La legge, in questi anni, ha causato più di cinque milioni e mezzo di aborti e la rete del Movimento per la vita, in povertà di mezzi e contando esclusivamente sulle risorse del volontariato, ha potuto comunque sottrarre a questo destino oltre 170mila bambini ed evitare dolore e amarezze ad altrettante mamme” .

Le strutture del Movimento sono intanto cresciute fino a diventare oltre 650 tra movimenti locali, Cav e Case di accoglienza.

“Sempre di più nella nostra società il diritto alla vita non è garantito a tutti gli esseri umani, ma solo ai più forti. Il Movimento per la vita continuerà ad operare instancabilmente sul duplice binario della battaglia culturale e dell'azione di sostegno alle gestanti in difficoltà”, dice ancora Gigli.

“Un giorno le società occidentali, avviata ormai verso l'inverno demografico, si renderanno conto che avevamo ragione. Speriamo solo che non sia ormai troppo tardi per invertire il percorso autodistruttivo in cui anche società italiana sembra essersi inesorabilmente avviata” conclude Gigli.

“Diciamo grazie ai tanti volontari che instancabilmente continuano a operare nei terrori perché la vita si affermi e grazie ai tanti che con i lori poveri mezzi e la loro amicizia ci permettono di portare avance la nostra attività per la promozione della cultura della vita”.

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