Città del Vaticano , 08 April, 2017 / 8:00 PM
Accantonato il discorso preparato per la veglia di questa sera a Santa Maria Maggiore organizzato in vista del Sinodo del 2018 il Papa si è rivolto ai giovani ricordando che il mondo ha bisogno “che vadano di fretta, che non si stanchino di sentire che la vita gli offre una missione”: “Il mondo può cambiare soltanto se i giovani sono in cammino!”.
Purtroppo, ha aggiunto il Papa, “i giovani oggi spesso sono materiale di scarto” e “questo non possiamo tollerarlo”. “La Chiesa ha bisogno di più primavera, e la primavera è la stagione dei giovani”, ha sottolineato Francesco: “Ai giovani la Chiesa chiede una missione, tornare indietro e parlare con i nonni”. Infine, il saluto ai presenti: “Non so se alla Gmg di Panama ci sarò io, ma ci sarà il Papa”.
Una veglia fatta di canti, letture e testimonianze. Due sono speciali. Una è di una ragazzo sopravvissuto al terremoto che ha ucciso i ragazzi di San Giuliano di Puglia. Sopravvissuto si, ma la sua vita è stata una Via Crucis, tra riabilitazione e interventi. E poi c’è una suora di 30 anni, il suo è il cammino di chi stava lontano dalla fede, di chi era in perenne ricerca e oggi assiste con gioia i ragazzi di strada.
Son i giovani di cui si parlerà al Sinodo del 2018, sono loro che faranno il Sinodo in qualche modo.
“Desideriamo ascoltare la vostra voce e conoscere le vostre idee, per essere aiutati a servire la vostra gioia” dice il Papa. “ Nessun giovane deve sentirsi escluso; non possiamo accontentarci di camminare solo con quelli che condividono l’appartenenza ecclesiale, lasciando gli altri fuori dalla porta della Chiesa”.