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Papa Francesco a Mirandola: “Non venga meno la vostra forza d’animo”

Papa Francesco in preghiera nel Duomo di Mirandola, 2 aprile 2017
Papa Francesco parla alla popolazione davanti al Duomo di Mirandola, 2 aprile 2017
Papa Francesco parla alla popolazione davanti al Duomo di Mirandola
Papa Francesco arriva davanti al Duomo di Mirandola, 2 aprile 2017

Un paese ferito, esteriormente e internamente, che però ha reagito con forza d’animo e spirito evangelico. Ed è proprio quella forza d’animo cui Papa Francesco si appella, incontrando i terremotati di Mirandola per un breve discorso. "Abbiate il coraggio di far crescere i vostri figli con il coraggio che avete avuto", dice loro il Papa. 

Prima di arrivare a Mirandola, alle 15, il Papa ha incontrato il clero della diocesi di Carpi: un incontro di un'ora e dieci, fatto di domande e risposte, il cui contenuto resta per ora riservato. 

Termina così la visita pastorale di Papa Francesco nella diocesi di Carpi, ricordando anche che già Benedetto XVI vi era stato nel 2012. Il Duomo era inagibile allora, e lo è tuttora. Papa Francesco visita la chiesa (illustrando i lavori, il vescovo Cavina dice al Papa che "la sua visita ha compiuto il miracolo", perché i lavori cominceranno dopo tanto tempo, con tutte le autorizzazioni finalmente arrivate), e poi si rivolge alla popolazione nella piazza antistante ad esso, per confermare ai cittadini “l’affetto di tutta la Chiesa e testimoniare a ciascuno la mia testimonianza e il mio incoraggiamento per il cammino che resta da fare nella ricostruzione”.

Una terra che ha avuto “il patrimonio umano e culturale compromesso”, con “ferite alle case”, ma anche ad “attività produttive, chiese e altri monumenti carichi di storia e di arte e simbolo della spiritualità e della civiltà di un popolo”. Ma il Papa pensa alle “ferite interiori” di chi ha “perso i suoi cari” o chi le sue attività, magari create con i “sacrifici di una vita”.

Eppure – dice il Papa - la popolazione ha risposto con “spirito evangelico”, “riconoscendo e accettando negli eventi dolorosi la misteriosa presenza di un Padre che è sempre amorevole anche nelle prove più dure. Il mio augurio è che non vengano mai meno la forza d’animo, la speranza e le doti di laboriosità che vi distinguono”.

Papa Francesco chiede di non “cedere allo scoraggiamento dinanzi alle difficoltà che ancora permangono”, considerato che molto è stato fatto, ma c’è ancora da fare. Ed è importante – dice il Papa – “recuperare i centri storici”, luoghi di memoria e spazi “indispensabile alla vita sociale ed ecclesiale”.

Il pensiero però va anche alle ferite interne, e così il Papa eleva una preghiera “per le vittime del terremoto, per i loro familiari e per quanti vivono in situazioni precarie. Il Signore faccia sentire a ciascuno il suo sostegno!”. Aggiunge il Papa: "Ho voluto lasciare sull'altare del Duomo un mazzo di fiori in memoria di quelli che ci hanno lasciato nel terremoto". E ringrazia "l'esempio" dato dalla popolazione "a tutta l'umanità". 

Da qui, il Papa andrà verso la parrocchia di San Giacomo in Roncole per l’omaggio floreale al Monumento commemorativo delle vittime del sisma, situato nella zona adiacente alla Parrocchia. Quindi – nota la Sala Stampa vaticana - dopo essersi congedato dalle Autorità che lo hanno accolto al mattino, alle ore 17.30 decolla in elicottero dal campo sportivo adiacente alla Parrocchia per fare ritorno a Roma. L’atterraggio all’eliporto Vaticano è previsto per le ore 19.

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