Città del Vaticano , 09 February, 2017 / 4:00 PM
Lo scorso novembre Papa Francesco ha ricevuto 140 Superiori Generali di Ordini e Congregazioni religiose maschili, riuniti alla fine della loro 88 esima Assemblea Generale. Una conversazione fatta di domande e risposte che fino ad oggi è rimasta inedita e che diventa invece il pezzo centrale del numero 4000 della Civiltà Cattolica. Sulla prima pagine gli auguri la scrittura sottile del Papa per gli auguri.
La rivista dei gesuiti italiani che oltre ad avere per storia e statuto la revisione della Segreteria di Stato, con Papa Francesco ha, quasi un collaboratore in più.
Le domande sono abbastanza prevedibili, dal tema del prossimo sinodo sui giovani, alla vita dic comunità ai temi della GMG, le risposte del Papa in gran parte ripercorrono il magistero al quale Francesco ci ha abituati. Ma, ovviamente, al lettore attento non possono sfuggire alcuni dettagli interessanti.
A proposito della formazione vocazione dei giovani il Papa dice che “il discernimento è andare avanti nel grigio della vita secondo la volontà di Dio” e che vede “il sorgere di alcuni nuovi Istituti religiosi che sollevano alcune preoccupazioni”, per cui, aggiunge il Papa “non mettete la speranza nel fiorire improvviso e massiccio di questi Istituti. Cercate invece l’umile cammino di Gesù, quello della testimonianza evangelica. Benedetto XVI ce lo ha detto molto bene: la Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione”.
Poi parla dei temi della GMG, temi mariani e che riguardano la “Madonna vera! Non la Madonna capo di un ufficio postale che ogni giorno manda una lettera diversa, dicendo: «Figli miei, fate questo e poi il giorno dopo fate quest’altro». No, non questa. La Madonna vera è quella che genera Gesù nel nostro cuore, che è Madre. Questa moda della Madonna superstar, come una protagonista che mette se stessa al centro, non è cattolica”.
E a chi gli chiede qual è la sorgente della sua serenità il Papa dice: “Gli italiani danno un bel consiglio: per vivere in pace ci vuole un sano menefreghismo” e racconta la esperienza della sua elezione e conclude: “I superiori devono imparare a soffrire, ma a soffrire come un papà”.
Della vita consacrata il Papa parla come di una radicolite che è profezia, “essere radicali nella profezia è il famoso sine glossa, la regola sine glossa, il Vangelo sine glossa. Cioè: senza calmanti!”.
E così si vive meglio anche la vita comunitaria, e il lavoro dei religiosi nelle diocesi.
C’è poi il rischio di essere coinvolti in problemi finanziari e degli abusi sessuali: “pare- dice il Papa- che su 4 persone che abusano, 2 siano state abusate a loro volta. Si semina l’abuso nel futuro: è devastante. Se sono coinvolti preti o religiosi, è chiaro che è in azione la presenza del diavolo che rovina l’opera di Gesù tramite colui che doveva annunciare Gesù. Ma parliamoci chiaro: questa è una malattia. Se non siamo convinti che questa è una malattia, non si potrà risolvere bene il problema”.
Chiesa in uscita, misericordia in uscita è la raccomandazione finale del Papa: “la misericordia è Dio in uscita. E Dio è sempre misericordioso. Anche voi uscite!”.
Il testo integrale è stato pubblicato oggi anche dall' Osservatore Romano.
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