Città del Vaticano , 18 December, 2016 / 12:15 AM
La Vergine Maria e il suo sposo Giuseppe. Sono loro i protagonisti dell’Angelus di Papa Francesco, in questa ultima Domenica di Avvento. “Le due persone che più di ogni altra sono state coinvolte nel mistero d’amore della vicinanza di Dio all’umanità”, dice Francesco.
Maria. “Il Figlio di Dio – spiega il Pontefice prima della preghiera dell’Angelus - viene nel suo seno per diventare uomo e Lei lo accoglie. Così, in modo unico, Dio si è avvicinato all’essere umano prendendo la carne da una donna. Anche a noi, in modo diverso, Dio si avvicina con la sua grazia per entrare nella nostra vita e offrirci in dono il suo Figlio”.
E noi che cosa facciamo? Lo accogliamo oppure lo rifiutiamo? Queste sono le domande del Papa rivolte ai fedeli in Piazza San Pietro.
“Come Maria – commenta Francesco - offrendo liberamente sé stessa al Signore della storia, gli ha permesso di cambiare il destino dell’umanità, così anche noi, accogliendo Gesù e cercando di seguirlo ogni giorno, possiamo cooperare al suo disegno di salvezza su noi stessi e sul mondo. Maria ci appare dunque come modello a cui guardare e sostegno su cui contare nella nostra ricerca di Dio e nel nostro impegno per costruire la civiltà dell’amore”.
Poi San Giuseppe, l’altro protagonista che “da solo non può darsi una spiegazione dell’avvenimento che vede verificarsi sotto i suoi occhi, cioè la gravidanza di Maria”. “Dio gli si fa vicino e di fronte all’evento straordinario – rammenta Francesco - che certamente suscita nel suo cuore tanti interrogativi, si fida totalmente di Dio e, seguendo il suo invito, non ripudia la sua promessa sposa ma la prende con sé. Accogliendo Maria, Giuseppe accoglie consapevolmente e con amore Colui che in lei è stato concepito per opera mirabile di Dio, a cui nulla è impossibile. Giuseppe, uomo umile e giusto ci insegna a fidarci sempre di Dio che ci si avvicina, Giuseppe ci insegna a lasciarci guidare da Lui con volontaria obbedienza”.
Conclude il Pontefice riassumendo l’importanza di Maria e Giuseppe: “Queste due figure, Maria e Giuseppe, che per primi hanno accolto Gesù mediante la fede, ci introducono nel mistero del Natale. Maria ci aiuta a metterci in atteggiamento di disponibilità per accogliere il Figlio di Dio nella nostra vita concreta, nella nostra carne. Giuseppe ci sprona a cercare sempre la volontà di Dio e a seguirla con piena fiducia. Tutti e due si sono lasciati avvicinare da Dio.”
In piazza San Pietro tantissime le persone vestite con gli abiti tradizionali del “presepe vivente”, anche quelle con disabilità. L’organizzazione parte dall’UNITALSI e Papa Francesco ringrazia tutti per l’iniziativa.
Una preghiera particolare del Papa va alla Repubblica Democratica del Congo: “Affinchè il dialogo si svolga con serenità”. E inoltre un ringraziamento a tutte le istituzioni per gli auguri di compleanno.
Dopo la preghiera dell’Angelus Francesco ricorda a tutti che tra una settimana sarà Natale e suggerisce: “In questa settimana cerchiamo di trovare qualche momento per fermarci, fare un po’ di silenzio, e immaginare la Madonna e san Giuseppe che stanno andando a Betlemme: il cammino, la fatica, ma anche la gioia, la commozione, e poi l’ansia di trovare un posto, la preoccupazione... e così via. In questo ci aiuta molto il presepe. Cerchiamo di entrare nel vero Natale, quello di Gesù, per ricevere la grazia di questa festa, che è una grazia di amore, di umiltà e di tenerezza”.
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