Città del Vaticano , 12 November, 2016 / 10:44 AM
Inclusione. E’ il tema centrale dell’udienza giubilare - l’ultima di questo Anno Santo - tenuta stamane da Papa Francesco in Piazza San Pietro.
Dio non esclude nessuno, ma include tutti, a partire dal Battesimo. Così - spiega il Pontefice - anche noi “siamo invitati a usare lo stesso criterio: la misericordia è quel modo di agire, quello stile, con cui cerchiamo di includere nella nostra vita gli altri, evitando di chiuderci in noi stessi e nelle nostre sicurezze egoistiche”.
La missione di Gesù è quella di rivelare a tutti “l’amore del Padre. A noi spetta aprire il cuore, fidarci di Gesù e accogliere questo messaggio d’amore, che ci fa entrare nel mistero della salvezza. Questo aspetto della misericordia, l’inclusione, si manifesta nello spalancare le braccia per accogliere senza escludere; senza classificare gli altri in base alla condizione sociale, alla lingua, alla razza, alla cultura, alla religione: davanti a noi c’è soltanto una persona da amare come la ama Dio: una persona da amare come la ama Dio, e io devo amarla, questo è includere!”.
Dobbiamo vedere la storia dell’umanità - aggiunge il Papa - come “il disegno di una grande opera di inclusione, che, rispettando pienamente la libertà di ogni persona, di ogni comunità, di ogni popolo, chiama tutti a formare una famiglia di fratelli e sorelle, nella giustizia, nella solidarietà e nella pace, e a far parte della Chiesa, che è il corpo di Cristo”.
Gesù in croce dimostra “che nessuno è escluso dal suo amore e dalla sua misericordia. Nemmeno il più grande peccatore. L’espressione più immediata con la quale ci sentiamo accolti e inseriti in Lui è quella del suo perdono. Tutti abbiamo bisogno di essere perdonati da Dio. E tutti abbiamo bisogno di incontrare fratelli e sorelle che ci aiutino ad andare a Gesù, ad aprirci al dono che ci ha fatto sulla croce. Non ostacoliamoci a vicenda! Non escludiamo nessuno! Anzi, con umiltà e semplicità facciamoci strumenti della misericordia inclusiva del Padre”.
L’abbraccio di Gesù - conclude il Pontefice - viene prolungato oggi dalla Chiesa e anche Piazza San Pietro “con il suo colonnato, esprime questo abbraccio. Lasciamoci coinvolgere in questo movimento di inclusione degli altri, per essere testimoni della misericordia con la quale Dio ha accolto e accoglie ciascuno di noi”.
Nei saluti finali Francesco rivolge un pensiero speciale ai volontari del Giubileo Straordinario della Misericordia ringraziandoli “per il prezioso servizio prestato perché i pellegrini potessero vivere bene quest’esperienza di fede. Nel corso di questi mesi, ho notato la vostra discreta presenza in piazza con il logo del Giubileo e sono ammirato della dedizione, della pazienza e dell’entusiasmo con cui avete svolto la vostra opera”.
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