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Un servizio di EWTN News

Giubileo della Misericordia, i 5 temi di aprile

Aprile è un mese molto intenso. Il Giubileo della Misericordia è nel pieno del suo svolgimento e Papa Francesco in questo mese “regala” appuntamenti molto significativi.

Si inizia subito con la celebrazione del Giubileo per coloro che che aderiscono alla spiritualità della Divina Misericordia: è il 2 aprile, anniversario della morte di San Giovanni Paolo II.

Il Papa parla dei tanti, tantissimi volti della misericordia che “ci viene fatta conoscere come vicinanza e tenerezza, ma in forza di questo anche come compassione e condivisione, come consolazione e perdono. E’ qualcosa che brucia il cuore e lo provoca ad amare, riconoscendo il volto di Gesù Cristo soprattutto in chi è più lontano, debole, solo, confuso ed emarginato. La misericordia va alla ricerca della pecora perduta, e quando la ritrova esprime una gioia contagiosa”.

Ma aprile è anche il mese giubilare in cui il Papa pubblica l’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia. I capisaldi del testo sono sostanzialmente tre: cura pastorale, integrazione e misericordia. “La Chiesa - scrive Francesco - vuole raggiungere le famiglie con umile comprensione, e il suo desiderio è di accompagnare ciascuna e tutte le famiglie perché scoprano la via migliore per superare le difficoltà che incontrano sul loro cammino. Per questo si richiede a tutta la Chiesa una conversione missionaria: è necessario non fermarsi ad un annuncio meramente teorico e sganciato dai problemi reali delle persone”.

A metà aprile Francesco compie un pellegrinaggio sull’isola greca di Lesbo per incontrare i tanti migranti e rifugiati che hanno raggiunto quel lenzuola di terra incastonato nel mar Egeo. Il Papa è accompagnato dal Patriarca Ecumenico Bartolome e dall’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronimos. A Lesbo Francesco compie gesti che si iscrivono in quello che potrebbe essere chiamato “ecumenismo dell’accoglienza”. Tornando a Roma il Papa porterà con sé alcuni rifugiati che saranno accolti nella Capitale.

In occasione del 45/mo anniversario della sua fondazione, Francesco incontra le Caritas italiane. Il Papa ricorda l’importanza del servizio ai più poveri. "La vostra missione educativa - ricorda il Pontefice - vi chiede l’impegno di un amore concreto verso ogni essere umano, con un’opzione preferenziale per i poveri. Ecco quindi l’obiettivo principale del vostro essere e del vostro agire: essere stimolo e anima perché la comunità cresca nella carità e sappia trovare strade sempre nuove per farsi vicina ai più poveri, capace di leggere e affrontare le situazioni che opprimono milioni di fratelli”.

L’ultimo tema giubilare di aprile riguarda ragazzi e ragazze. A fine mese è il loro Giubileo. Il Papa si rivolge ai giovani usando il loro gergo. “Ricordate - dice - che se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo! Non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi. Mettiamoci sempre dove si prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perché in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero”.

“Amare è bello - aggiunge ancora il Pontefice nella Messa in Piazza San Pietro - è la via per essere felici. Però non è facile, è impegnativo, costa fatica. Pensiamo al dono che i vostri genitori e animatori vi hanno fatto, permettendovi di venire a Roma per questo Giubileo dedicato a voi. Hanno progettato, organizzato, preparato tutto per voi, e questo dava loro gioia, anche se magari rinunciavano a un viaggio per loro. Amare infatti vuol dire donare, non solo qualcosa di materiale, ma qualcosa di sé stessi: il proprio tempo, la propria amicizia, le proprie capacità”. 

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