Roma, 09 May, 2015 / 9:35 AM
Quanti saranno quest’anno i “marciatori della vita”? Lo scorso anno si sono registrati in 50 mila. Quest’anno si è arrivati alla quinta edizione della Marcia per la Vita che “è il segno dell’esistenza di un popolo che non si arrende e vuole far prevalere i diritti di chi non ha voce sulla logica dell’utilitarismo e dell’individualismo esasperato, sulla legge del più forte.”
L’idea degli organizzatori è quella di riprendere le iniziative già affermate negli Stati Uniti ed altri paesi per “affermare la sacralità della vita umana e perciò la sua assoluta intangibilità dal concepimento alla morte naturale, senza alcuna eccezione, alcuna condizione, alcun compromesso e combattere contro qualsiasi atto volto a sopprimere la vita umana innocente o ledere la sua dignità incondizionata e inalienabile.”
Tutti sono chiamati a partecipare: “ il nostro corteo vuole invece affermare il valore universale del diritto alla vita e il primato del bene comune sul male e sull’egoismo.” Una marcia e non una manifestazione religiosa per permettere anche ai pro life non credenti di partecipare. Domenica 10 maggio a Castel Sant’Angelo l’appuntamento è alle 14, ma prima tutti sono invitati a partecipare alla preghiera del Regina Coeli con il Papa. La marcia si aprirà con alcune testimonianze anche di di due giovani donne che hanno abortito, poi la conclusione alle 16 con un breve momento di riflessione in piazza della Bocca della Verità.
Moltissime le adesioni di vescovi e cardinali di diverse parti del mondo, anche di città dove la Marcia è già una realtà annuale, una pagina intera del sito www.marciaperlavita.it è dedicata proprio ai messaggi di augurio per la edizione 2015.
La portavoce della Marcia Virginia Coda Nunziante, afferma che “c’è il tentativo di banalizzare sempre di più l’aborto. Molte giovani non sanno neanche esattamente di cosa si tratti, pensano sia un’operazione come l’appendicite, il termine è entrato ormai nella mentalità collettiva, non si pensa più al dramma che ne consegue. Bisogna invertire questa tendenza, fare aprire gli occhi ai giovani su cos’è l’aborto. È necessario inoltre arginare le derive legate al tema della morte, che riguarda persone malate, anziane, non nel pieno delle proprie forze e per questo considerate un peso per la società, e dunque da eliminare. Come esorta a fare papa Francesco, vogliamo contrastare la cultura dello scarto”
Saranno almeno 60 i pullman che arriveranno da tutta Italia. In particolare sono state mobilitate le parrocchie romane e gli universitari romani.
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