Lecce, 15 February, 2015 / 12:13 AM
La statua della vergine imbrattata di vernice rossa, oltre a diverse scritte sulla facciata della chiesa: “Dio è trans”, “preti pedofili”, “Mantovano talebano”. Insolito risveglio per gli abitanti del quartiere stadio di Lecce qualche giorno fa, mentre si recavano nella chiesa di San Giovanni Battista per partecipare alle funzioni religiose, hanno scoperto gli effetti di alcuni atti vandalici ai danni del complesso parrocchiale, messi in atto, probabilmente, nel corso della notte. Sul posto è giunta subito la Digos che ha iniziato le indagini per risalire agli autori del gesto, mentre alcuni volontari si sono subito prodigati per ripulire la facciata della chiesa.
Proprio nei locali parrocchiali, il 7 febbraio scorso, si era tenuto un incontro organizzato in collaborazione con Alleanza Cattolica Puglia, sul tema “Guerra alla famiglia naturale: ideologia del gender, unioni civili, matrimoni omosessuali”, con relatore Alfredo Mantovano, già sottosegretario agli Interni. Fuori dalla parrocchia un gruppo di persone, tra cui alcuni esponenti delle associazioni Lgbt leccesi, aveva organizzato una contromanifestazione, con un picchetto di protesta che aveva lasciato il centro cittadino per raggiungere il piazzale dietro il complesso parrocchiale. Nell’occasione alcuni manifestanti cercarono di entrare nella sala, ma nessun fatto eclatante turbò lo svolgimento della conferenza, che nonostante qualche parola grossa rivolta ai partecipanti, si tenne regolarmente, anche grazie alla presenza della polizia che insolitamente controllava le aree intorno alla parrocchia.
“Pensiamo che la religione qui non c’entri niente”, è il commento amaro che giunge dagli ambienti parrocchiali. “Probabilmente ci sono delle strumentalizzazioni di alcuni facinorosi che hanno male interpretato quell’iniziativa di riflessione offerta alla nostra comunità, che sempre più vive situazioni concrete legate a quei temi”. Un’iniziativa pastorale e di conoscenza della questione, insomma, che “non aveva nessun intento provocatorio”: ecco perché, spiegano, “non comprendiamo i motivi del gesto che abbiamo subito oggi”.
D’altronde, su un altro fronte, già da tempo la parrocchia è attenta a percorsi che che puntano alla vicinanza umana e spirituale per chi convive, per i separati e i divorziati, con una serie di incontri di riflessione e di vicinanza pastorale. C’è soprattutto amarezza, quindi, ma anche gratitudine, per “la sensibilità di tanti che questa mattina si sono avvicinati per esprimere il loro sdegno per queste scritte che hanno rovinato la facciata della Parrocchia e quel colore che ha imbrattato il volto di Maria”.
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