Città del Vaticano , 21 October, 2016 / 10:00 AM
“ C’è un dopo? La morte e la speranza”.
Il titolo è inquietante e il sottotitolo rasserenante. Così il rettore della Pontificia Università Lateranense Enrico dal Covolo ha presentato in un’aula affollata della sua università il libro del cardinale Camillo Ruini edito da Mondadori. Un volume che fa da sponda in alcune parti alla Spe salvi di Benedetto XVI, un libro generoso perché il cardinale per anni vicario del Papa per la Diocesi di Roma ha dato molto di se stesso in questa opera editoriale che ha occupato due anni della sua vita.
Il tema della morte è sempre più difficile da affrontare nel mondo contemporaneo, ma il cardinale ripercorre genialmente presente e passato del concetto di morte per arrivare alla vittoria sulla morte che è il cristianesimo con la speranza vera e concreta della vita. Quella eterna che può essere inferno e paradiso. E dell’inferno scrive Ruini con coraggio come ha ricordato il cardinale Carlo Caffarra che ha presentato il libro insieme al sociologo Vittorino Andreoli.
“ Cosa ho il diritto di sperare? Nulla. Cosa posso realmente sperare? Molto poco. Cosa mi è dato di sperare? Tutto, la visione del volto di Dio”. Sono i quesiti e le risposte che fanno da ordito al libro di Ruini secondo il cardinale emerito di Bologna
E’ la speranza cristiana che risponde alle sfide che la morte pone all’ uomo, e tra le sfide, per Caffarra, c’è quella del cognitivismo che riduce tutto alla sola capacità conoscitiva.
Ma ovviamente il tema è molto più ampio, e la speranza, si basa sulla resurrezione di Gesù di Nazaret. Il cardinale affronta temi personali e temi di grande respiro e le questioni più grandi come quella dei neonati morti senza battesimo, tema sul quale anche la Commissione Teologica internazionale ha discusso a lungo.
Ruini affronta anche il tema di moda della reincarnazione, parla della preghiera per i defunti, e della responsabilità della vita proprio in vista di quel “dopo” che non deve spaventare, ma creare apunto speranza.
Caffarra ha ricordato che quello che possiamo immaginare del “dopo” è nella liturgia. E per questo ha concluso il suo intervento ricordando che la dissoluzione della azione liturgica che si diffonde nella Chiesa è un vero dramma per l’uomo che viene lasciato così lasciato senza una risposta vera sul dopo la morte.
Teologia e pastorale si intrecciano nel libro del cardinale Ruini fino alle testimonianze e alle motivazioni personali.
“ Scrivere- si legge nel testo del cardinale Ruini- obbliga ad ordinare le idee ...nel mio caso scrivere mi ha aiutato a dare spazio, come desideravo, al pensiero della morte e a riflettere sulle motivazioni della speranza”. É la sintesi migliore del perché vale la pena leggere questo libro.
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