Città del Vaticano , 10 October, 2016 / 11:45 AM
Davanti ai Padri Pallottini cui è stata data la regola di imitare la vita di Gesù, Papa Francesco sottolinea la necessità di una profonda conversione e l’urgenza di ravvivare la fede in Gesù.
È la ventunesima assemblea generale della Congregazione nata dal genio di San Vincenzo Pallotti, noto anche per aver preconizzato il Papato di Giovanni Mastai Ferretti, ma soprattutto per il suo progetto di una larga opera di restaurazione crisiana, da realizzarsi con l’aiuto dei laici.
Papa Francesco parte proprio dal carisma di San Vincenzo, dal fatto che lui “ebbe il dono di riconoscere che Gesù è l’Apostolo del Padre, grande nell’amore e ricco di misericordia”, e che il mistero della paternità di Dio “ha un particolare significato nei nostri tempi”, in cui vediamo ogni giorno “scene di violenza, volti senza pietà, cuori induriti e desolati”.
Insomma, c’è davvero bisogno di ricordarci di quel Padre e della sua misericordia, chiosa Papa Francesco. La 21esima assemblea generale dei Pallottini verte su queste parole del fondatore: “La regola fondamentale della nostra minima Congregazione è la vita del nostro Signore Gesù Cristo per imitarlo con umiltà e fiducia con tutta la possibile perfezione in tutte le opere della vita nascosta e di pubblico ministero evangelico» (Opere complete III, p. 40)”.
Ogni Pallottino è così “chiamato a porre come fondamento della propria esistenza la persona di Cristo e la fedele sequela”. “Contemplando la vita di Gesù – afferma Papa Francesco - e guardando la nostra vita di pellegrini in questo mondo con tante sfide, avvertiamo la necessità di una profonda conversione e l’urgenza di ravvivare la fede in Lui. Solo così potremo servire il nostro prossimo nella carità!”
Il Papa dunque invita i Pallottini a “a proseguire con gioia e speranza il vostro cammino, impegnandovi con tutto il cuore e con tutte le forze, perché il carisma del vostro Fondatore porti frutti abbondanti anche nel nostro tempo”.
Ricorda il Papa che San Vincenzo Pallotti “amava ripetere che la chiamata all’apostolato non è riservata ad alcuni, ma è rivolta a tutti, «qualunque sia il loro stato, la loro condizione, la loro professione, la loro fortuna, tutti possono farvi parte» (Opere complete IV, p. 346)”. E sottolinea che “l’Unione dell’Apostolato Cattolico, che è portatrice del carisma di san Vincenzo Pallotti, offre tanti spazi e apre nuovi orizzonti per partecipare alla missione della Chiesa”.
Il mandato che il Papa dà all’Unione dell’Apostolato Cattolica è di “operare con rinnovato slancio per risvegliare la fede e riaccendere la carità, specialmente tra le fasce più deboli della popolazione, povere spiritualmente e materialmente”. E chiede loro di prendere come esempio i tanti confratelli che “hanno dedicato la loro vita al servizio degli altri”, ricordando di averne conosciuti in Argentina, quando era arcivescovo di Buenos Aires.
Con l'Argentina, i Pallottini hanno un legame particolare. Dal 2005 - ed è stato ricordato all'inizio dell'udienza con il Papa - è aperta la causa di martirio (ancora nella fase diocesana) per cinque membri religiosi della comunità Pallottina assassinati in Argentina il 4 luglio del 1976, in piena dittatura militare. Si tratta dei sacerdoti Alfie Kelly, Pedro Duffau e Alfredo Leaden e dei seminaristi Emilio Barletti e Salvador Barbeito.
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