Roma , 05 October, 2016 / 2:00 PM
E’ la festa del Santo più amato e conosciuto nel mondo. Il Papa porta il suo nome e da sempre il poverello d’Assisi viene celebrato il 4 Ottobre con celebrazioni e feste in tutta Italia.
Anche la Parrocchia di San Francesco a Ripa a Roma, dove il Santo di Assisi soggiornò per alcuni giorni, festeggia il suo patrono con celebrazioni liturgiche e non solo. La Chiesa in Trastevere conserva la cella di San Francesco e il sasso dove posò il capo per riposare. Il Santuario è visitabile ogni giorno, per venerare e pregare colui che ha amato più di tutto la povertà.
Il programma della parrocchia trasteverina è stato fitto di eventi. Ad iniziare dalla Novena di preparazione dal 25 settembre al 3 Ottobre, il triduo di preparazione alla festa dal 1 Ottobre, il transito di San Francesco il 3 Ottobre con la celebrazione liturgica in serata presieduta da monsignor Gianrico Ruzza, Vescovo Ausiliare di Roma per il settore centro.
E per concludere la processione solenne per le vie di Trastevere il 4 Ottobre, festa del Santo, accompagnata dalla banda Municipio Roma 18. A portare a spalla la statua del Santo, i giovani volontari della parrocchia. La Messa finale è stata presieduta da monsignor Paolo Selvadagi, Vescovo Ausiliare di Roma e concelebrata dai parroci delle due parrocchie che da qualche anno festeggiano insieme San Francesco: la parrocchia di San Francesco a Ripa e la parrocchia dei Santi Patroni. Ad animare la celebrazione la corale diocesana, diretta da Monsignor Marco Frisina. Sul sagrato della piazza in Trastevere sul finale la Fanfara dei Bersaglieri di Roma del Settimo Reggimento.
Sono i parrocchiani che mandano avanti e organizzano la festa, dediti e devoti alla figura di San Francesco. La festa si sostiene solamente delle offerte dei fedeli e alcuni momenti ludici sono stati organizzati per i finanziamenti: come la cena di beneficenza in parrocchia, la gara dei dolci, la riffa, lo spettacolo pirotecnico sulla piazza. Tutto, come ogni anno, è stato devoluto per i festeggiamenti.
Monsignor Ruzza, nella sua omelia, parla della figura del patrono d'Italia “Quando ero bambino mio nonno mi portava ad Assisi. Un posto bellissimo. San Francesco è amato da tutti perché è stato intimo del Signore e ha parlato al cuore. Ha avuto empatia con l’uomo, ha scelto di stare dalla parte degli uomini”.
Commenta anche Padre Andrea Stefani, parroco della Chiesa trasteverina: “Tante volte la nostra vita familiare, lavorativa, personale e anche spirituale viene scossa da eventi tragici, dolorosi, umilianti. Ebbene, sono proprio questi i momenti in cui dobbiamo affidarci a Dio più che mai. Rivolgerci a lui ed in lui trovare sollievo dalle nostre angosce. Come Francesco anche noi dobbiamo metterci in moto, in azione. Dobbiamo assumere pienamente la responsabilità di diventare quel che il Signore ha sognato da sempre per noi. San Francesco continua ad intercedere per noi. E' stata una bella festa, sono contento per tutti coloro che sono affezionati a questo Santo!"
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