Pavia, 28 August, 2016 / 4:30 PM
"Ogni anno vengo qui in pellegrinaggio perché sento Sant'Agostino vicino al mio cuore per come ha vissuto e per la bellezza delle sue pagine". Le parole di questa pellegrina, una fra le tante, che in questi giorni hanno varcato la soglia della millenaria Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia per rendere omaggio al santo Dottore della Chiesa, sono indicative per cogliere l'affetto e la devozione con cui le donne e gli uomini di ogni tempo hanno guardato e guardano a sant'Agostino come loro contemporaneo.
Oggi, 28 agosto, ricorre la memoria liturgica del santo nel giorno in cui il vescovo di Ippona ha aperto gli occhi al cielo: era il 430 e la sua città era assediata dai vandali di Genserico. Un'epoca stava ormai declinando e un'altra si intravedeva: Agostino ne fu lo spartiacque, vivendo come pastore con il suo gregge e per il suo gregge. Non vi fu campo in cui il suo multiforme ingegno non si cimentasse, non per mera erudizione ma sempre per aiutare i fedeli a vivere bene, ad essere felici. Questo Agostino cerco' tutta la vita: conoscere la sapienza per conoscersi meglio e quindi essere felice.
La sapienza che cercava era la Sapienza di Dio: la contemplazione del vero, la sua spasmodica ricerca della Verità, e' la condicio sine qua non" per godere della Beatitudine. Ecco perché gli uomini e le donne di ogni tempo si fanno umili pellegrini alla sua tomba: perché Agostino, cercatore di verità, nella sua inquietudine intellettuale e morale fu peccatore e uomo in tutti i sensi, ma da ogni baratro seppe rialzarsi per trovare la vera felicità che solo in Dio pote' abbracciare.
Umile pellegrino alla sua tomba, che dall'VIII secolo si conserva a Pavia per merito del re longobardo Liutprando, si fece nell'aprile 2007 papa Benedetto XVI: vi invito a rileggere le parole del pontefice nell'omelia e dinanzi al corpo esposto del santo che potete trovare nel sito ufficiale della Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro: https://santagostinopavia.wordpress.com/visita-pastorale-di-benedetto-xvi/ una preghiera accorata e una riflessione docente sulla contemporaneità di questo santo che seppe comprendere la sua epoca, di profondi cambiamenti come la nostra, lui che era romano di formazione ma africano di nascita, vero ponte fra le sponde del Mediterraneo. Oggi nella Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro celebreranno l'Eucarestia il vescovo di Pavia mons.
Corrado Sanguineti, i responsabili dell'Ordine di Sant'Agostino che hanno nel santo e nel Papa i due cofondatori, e infine il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna, che in una recente intervista ha definito Agostino suo "grande amico nello spirito": dopo la "folgorante" lettura delle Confessioni a 14/15 anni il cardinale spiega che "Ora, in vecchiaia, oltre alle Confessioni mi accompagnano soprattutto La Città di Dio, il commento- semplicemente stupendo- alla Prima Lettera di Giovanni, ed alcune pagine delle opere contro i Manichei, per il problema del male".
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