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Un servizio di EWTN News

Il Papa Emerito racconta... Benedetto XVI

Benedetto XVI. Ultime conversazioni. E' il libro intervista che Papa Benedetto ha scritto insieme al suo biografo Peter Seewalde e che uscirà a settembre. In Italia l'esclusiva è di Garzanti e del Corriere della Sera che ne ha dato qualche anticipazione.

Nel libro il Papa Emerito parla delle sue notti insonni immediatamente dopo il conclave che il 19 aprile 2005 lo ha eletto successore di Giovanni Paolo II. Che l'elezione al soglio di Pietro per Benedetto fosse stata uno schock non è certo un mistero. E' lui stesso a raccontarlo sia a Seewald in Luce del Mondo sia ai pellegrini tedeschi nella prima udienza speciale del Pontificato. "Veramente – ammetteva il Papa Emerito – avevo sperato di trovare pace e tranquillità. Il pensiero della ghigliottina mi è venuto: ecco, ora cade e ti colpisce. Ero sicurissimo che questo incarico non sarebbe stato destinato a me ma che Dio, dopo tanti anni faticosi, mi avrebbe concesso un po’ di pace. L’unica cosa che sono riuscito a dire è stata: evidentemente, la volontà di Dio è diversa, e per me inizia qualcosa di completamente diverso, una cosa nuova. Ma Lui sarà con me”’.

Il Corriere della Sera anticipa anche la sorpresa con cui Papa Benedetto ha accolto l'elezione di Jorge Mario Bergoglio a suo successore. Una sorpresa che è diventata gioia come ha dichiarato lui stesso in occasione del suo 65/mo anniversario di sacerdozio. "Santo Padre! La Sua bontà - ha detto il Papa Emerito a Papa Francesco - dal primo momento dell’elezione, in ogni momento della mia vita qui, mi colpisce, mi porta realmente, interiormente. Più che nei Giardini Vaticani, con la loro bellezza, la Sua bontà è il luogo dove abito: mi sento protetto. Grazie anche della parola di ringraziamento, di tutto. E speriamo che Lei potrà andare avanti con noi tutti su questa via della Misericordia Divina, mostrando la strada di Gesù, verso Gesù, verso Dio".

Nel libro Papa Benedetto - a quanto si apprende - "difende" il suo operato come Sommo Pontefice. Soprattutto sui fronti della trasparenza finanziaria - riforma iniziata con il Motu Proprio del 30 dicembre 2010 - e della lotta alla pedofilia nella Chiesa. Già prima della rinuncia Benedetto XVI diceva: “Vedere il sacerdozio improvvisamente insudiciato in questo modo, e con ciò la stessa Chiesa cattolica, è stato difficile da sopportare”. E ancora esprimeva "soprattutto il mio profondo dolore alle vittime innocenti di questi inqualificabili crimini, insieme con la speranza che il potere della grazia di Cristo, il suo sacrificio di riconciliazione, porterà profondaguarigione e pace alle loro vite”. Così Benedetto riconosceva “la vergogna e l’umiliazione che tutti abbiamo sofferto a causa di questi peccati" assicurando di lavorare "alla purificazione della Chiesa ed al rinnovamento del suo secolare compito di formazione e cura dei giovani”. Una attività che gli è stata universalmente riconosciuta. Papa Benedetto - scrive ad esempio il Cardinale Tarcisio Bertone, suo Segretario di Stato, nella prefazione del libro Benedetto XVI un Papa totale - ha lavorato ad "una purificazione da tutte le cosiddette sporcizie in modo da avere una Chiesa più integra, più santa, più pura. Egli sapeva bene che la Chiesa non è né vuole essere solamente una Chiesa di perfetti, perché questo non è conforme alla debolezza della natura umana che è ferita dal peccato ed è sempre tentata di contrapporsi alla volontà salvifica universale di Dio, che abbraccia tutta l’umanità, anche quella peccatrice. Tuttavia è intervenuto doverosamente e con forza per sanare deviazioni e immoralità, anche dotando la Chiesa di strumenti giuridici adeguati, soprattutto per colpire la piaga dello scandalo, quando questo è provocato dai ministri della Chiesa stessa".

Infine Papa Benedetto rifiuta l'idea di essere stato un Papa accademico. Infatti Benedetto è stato Papa di governo. Nel corso del pontificato ha iniziato l'opera di riforma della Curia dando via a sistematiche riunioni con i Capi Dicastero della Curia Romana, puntando a snellire la macchina e renderla più efficace e avviando concretamente l’aggiornamento e la riforma della Costituzione Apostolica Pastor Bonus, che regola l’operato della Curia. Tra gli atti compiuti da Papa Benedetto ricordiamo il trasferimento di di alcune competenze dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti al nuovo Ufficio per i procedimenti di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullità della sacra Ordinazione costituito presso il Tribunale della Rota Romana, l'attribuzione della competenza sulla Catechesi dalla Congregazione per il Clero al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione da lui creato l'assegnazione della competenza sui seminari dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica alla Congregazione per il Clero.

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